Zona rossa, arancione e gialla, scuole chiuse o aperte? Tutte le indicazioni contenute nel nuovo DPCM firmato dal Presidente Mario Draghi.
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Il Presidente Mario Draghi ha firmato il nuovo DPCM che detta le misure di contrasto alla pandemia e di prevenzione del contagio da Covid-19. Il nuovo DPCM entra in vigore il 6 marzo, sarà valido fino al 6 aprile 2021 e comprende delle novità rispetto alle istituzioni scolastiche. Zona rossa, arancione e gialla: scuole chiuse o aperte? Scopriamolo insieme.
Zona rossa, arancione e gialla: scuole chiuse o aperte? È quello che si chiedono i genitori dopo la firma dell’ultimo decreto. In zona rossa sono sospese le attività dei servizi educativi dell’infanzia in zona rossa. Infatti, le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado si svolgono esclusivamente con modalità a distanza. Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. È comunque garantito il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata.
In zona arancione sono i Presidenti delle Regioni a poter disporre la sospensione dell’attività scolastica nelle aree in cui abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti e nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di 7 giorni. Questo meccanismo potrebbe essere applicato anche per le singole province o comuni. Inoltre, presidenti di Regioni e sindaci possono disporre la chiusura di tutte le scuole nel caso in cui ci sia una motivata ed eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico. Il nuovo decreto entra in vigore il 6 marzo e sarà valido fino al 6 aprile, quindi fino a dopo Pasqua. Lo stop, contrariamente a quanto avviene ora nelle zone con meno contagi, riguarda anche elementari e medie.
In zona gialla l’attività didattica ed educativa per i servizi educativi per l’infanzia, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione continua a svolgersi integralmente in presenza. È obbligatorio l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai 6 anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso dei predetti dispositivi. Tuttavia, se si superassero i 250 casi ogni 100mila abitanti per almeno sette giorni di fila, i presidenti di Regione potrebbero decidere di chiudere le scuole.
Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica. Almeno il 50% e fino a un massimo del 75% della popolazione studentesca è garantita l’attività didattica in presenza. La restante parte della popolazione studentesca si avvale della didattica a distanza. Resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori. Per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali è garantito comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata.