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Vivere in montagna con i figli: i vantaggi

Escursioni ad alta quota, passeggiate in bicicletta o in mountain-bike, pic-nic su sconfinati prati verdi: la vita di montagna regala emozioni uniche e stimola l'apprendimento dei più piccoli.

Le comodità e i servizi offerti dalle grandi città contro il fascino della natura: vivere in montagna con i figli è un’utopia irrealizzabile oppure può rappresentare un’opzione spendibile per migliaia di famiglie che desiderano una vita lontano dal caos della città?

Vivere in montagna con i figli: una vita a stretto contatto con la natura

I bambini amano vivere a stretto contatto con la natura. Escursioni ad alta quota, passeggiate in bicicletta o in mountain-bike, pic-nic su sconfinati prati verdi: la vita di montagna regala emozioni uniche, stimola l’apprendimento dei più piccoli e insegna loro a prendersi cura e ad avere rispetto dell’ambiente. Una lezione fondamentale, soprattutto ora che il mondo ha compreso l’importanza della questione ambientale, non più rinviabile.

La vita di montagna è più lenta rispetto a quella della città, e per questo forse più autentica e ricca di valori. Vivere in montagna è una scelta di vita che a tanti può apparire coraggiosa, ad altri invece come la più logica per far crescere in un contesto sano e naturale i propri figli.

Migliore qualità della vità

Le famiglie che scelgono di vivere in montagna con i figli si assicurano una migliore qualità della vita sotto tanti punti di vista. In primis la qualità dell’aria, con un livello di inquinamento infinitamente minore rispetto a quello presente nelle grandi metropoli. La vita in montagna è poi sinonimo di prodotti naturali a km zero, con la certezza per le famiglie che siano davvero prodotti del territorio locale. Non va dimenticato che l’alimentazione è uno dei principali fattori che incidono sullo stato di salute di una persona. Vivere in montagna, all’interno di una piccola comunità, favorisce allo stesso tempo anche uno stretto legame di appartenenza con il resto della comunità, fatto questo che si verifica rare volte in una grande città.

I lati negativi: meno servizi e distanze più lunghe

Uno dei principali svantaggi di andare a vivere in montagna con i figli è la rinuncia alla maggior parte dei servizi proposti dalle grandi città e che una piccola comunità montana non è in grado logicamente di offrire. Si pensi ad esempio alla GDO (grande distribuzione organizzata), che gestisce i supermercati più grandi delle città.

Maggiore è la distanza con i centri abitati più popolati, più alte saranno le spese relative agli spostamenti (rifornimenti carburante o abbonamenti mezzi pubblici). Lo stesso discorso vale per scuole e ospedali. In particolare, la distanza dall’ospedale può rappresentare un grave handicap per le famiglie con bambini più piccoli, qualora ci fosse la necessità di recarsi in ospedale più volte nell’arco di mese.

Vivere in montagna con i figli: rischio di isolamento

La stagione invernale in montagna è più lunga rispetto a quella che si vive in città. Il problema non sta tanto nel riscaldarsi, quanto nel cercare di non restare isolati. Infatti, ad alta quota le nevicate sono in genere più frequenti rispetto alle aree a bassa quota e spesso questo rappresenta un serio problema per le comunità più piccole, che corrono il rischio di trovarsi isolate anche per giorni rispetto ai centri più grandi.

Essere isolati comporta delle conseguenze più o meno pesanti, come ad esempio l’impossibilità di ricevere provviste alimentari oppure il non riuscire a raggiungere la scuola o il proprio posto di lavoro che con ogni probabilità si trova in città e non in paese.

Scritto da Redazione
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