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La prolattina in gravidanza modifica i propri livelli fisiologici al fine di preparare l’organismo alla lattazione. L’organismo di una donna incinta, infatti, si prepara durante tutti i 9 mesi di gravidanza al fine di accogliere, prima e far crescere, poi, il bambino. E tra queste modificazioni ci sono anche aumenti e diminuzioni dei livelli di questo specialissimo ormone. Quali sono dunque i livelli normali di prolattina in gravidanza?
Prolattina
La prolattina (chiamata anche PRL o ormone lattogeno) è un ormone proteico, prodotto dalle cellule lattotrope dell’ipofisi anteriore (che si trova nel cervello).
Nella donna in gravidanza, questo ormone prepara e stimola la lattazione e la mantiene dopo il parto, tuttavia, esso è presente anche nelle donne non gravide e nell’uomo.
Sopratutto negli anni fertili, la prolattina gioca un ruolo importante nella salute della donna e dell’uomo.
La prolattina viene secreta in modo pulsatile nelle 24 ore. I livelli più alti di prolattina si riscontrano nelle ore notturne, mentre quelli più bassi durante il giorno. Le modificazioni dei livelli di prolattina nell’arco dell’intera giornata (24 ore) derivano da diversi fattori, tra cui anche l’alimentazione e lo stress.
In gravidanza
Nella donna, dopo la nascita di un bambino, il suo ruolo principale è legato alla produzione del latte volta all’allattamento del piccolo.
Per questo anche nel periodo della gravidanza la prolattina s’innalza e diminuisce in base all’avanzamento di questa condizione e dei livelli di estrogeni presenti.
Già pochi giorni dopo l’aumento degli estrogeni per l’avvio della gravidanza, i livelli di prolattina nel sangue aumentano. Alla fine della gravidanza questi livelli sono addirittura dieci volte maggiori rispetto a quelli di una donna non gravida.
Durante però le ultime settimane di gravidanza e nel corso del travaglio, i livelli di questo ormone diminuiscono per poi aumentare bruscamente dopo il parto, raggiungendo un alto picco circa due ore dopo il parto. Dopo circa 4 settimane dal parto la prolattina torna in genere ai suoi livelli normali, rialzandosi automaticamente durante la suzione del neonato al seno. Ciò è fondamentale per garantire appunto l’allattamento.
Livelli normali
Esistono naturalmente dei riferimenti precisi sui livelli normali di prolattina in gravidanza.
Per determinare i livelli di prolattina di un individuo è sufficiente effettuare un semplice prelievo del sangue, senza alcuna preparazione preliminare e in pochissimo tempo.
I valori normali di riferimento sono chiaramente differenti per donne, uomini e donne in gravidanza e sono, indicativamente, i seguenti:
- Donna non gravida: 0-20 ng/mL
- Donna in gravidanza:
durante il primo trimestre di gravidanza: 36-213 ng/ml
nel secondo trimestre della gravidanza: 110-330 ng/ml
al terzo trimestre della gravidanza: 137-372 ng/ml - Uomini: 2-18 ng/ml
Si tratta chiaramente di dati indicativi che possono variare da laboratorio a laboratorio.
Prolattina alta
In gravidanza la prolattina può innalzarsi anche oltre i 300 ng/ml. Ciò come si è visto precedentemente è perfettamente normale, tuttavia valori eccessivamente alti in periodi iniziali di gravidanza (nel primo trimestre) possono ostacolare la gravidanza stessa.
Infatti, livelli di prolattina alti alla quinta o settima settimana di gravidanza potrebbero causare aborti precoci in quanto verrebbe a mancare la produzione progestinica necessaria a nutrite l’embrione stesso nelle primissime settimane.
Se, al contrario, la donna non è incinta, uno stato di iperprolattinemia potrebbe causare alterazioni ormonali che comprometterebbero lo sviluppo follicolare e l’ovulazione, impedendo persino l’inizio della gravidanza.
Sintomi iperprolattinemia
Quando una donna, anche non in stato di gravidanza, ha livelli di prolattina particolarmente alti (anormali), possono verificarsi:
- galattorrea, ossia la secrezione di qualche goccia di latte
- amenorrea, assenza di mestruazioni
- disturbi dell’ovulazione per squilibri ormonali che provocano cicli irregolari, a volte corti, altre lunghi.
Cause
Livelli alti di prolattina in una donna non gravida possono tuttavia essere causati dalla presenza di malattie, alcune anche piuttosto serie.
La causa più comune alla base dell’iperprolattinemia è il tumore (spesso benigno) all’ipofisi.
Quando il tumore diventa voluminoso, oltre ai classici disturbi da prolattina alta se ne possono manifestare altri connessi, come mal di testa, problemi alla vista. Questi sintomi spingono la donna a eseguire controlli medici.
Altre cause di prolattina alta sono l’assunzione di alcuni tipi di farmaci (come antidepressivi, antipsicotici, per il controllo della pressione, etc).
Ancora, l’uso di alcuni prodotti erboristici come il fieno greco, un’irritazione della gabbia toracica, stress, disturbi del sonno, esercizio fisico, ipotiroidismo, disturbi epatici.
Cura
L’iperprolattinemia si cura con un farmaco a base di cabergolina che il ginecologo prescriverà .
In genere questo farmaco va assunto una volta alla settimana per un periodo variabile in base ai livelli stessi di prolattina e ai suoi effetti sul ciclo mestruale.
Se i livelli di prolattina sono tali da ostacolare una gravidanza, a volte sono necessari un paio di mesi di cura per regolarizzarli prima di ritentare (salvo presenza di problematiche aggiuntive).