L’11 gennaio 2020 è stata pubblicata la sequenza genetica del virus SARS-CoV-2. Da allora, scienziati, industrie e altre organizzazioni in tutto il mondo hanno collaborato per sviluppare il prima possibile vaccini sicuri ed efficaci contro il Covid-19. Il tanto atteso vaccino è finalmente in circolazione e, in mancanza di dati certi, le donne incinte hanno molti dubbi. Vaccino Covid-19 e gravidanza, quali sono i consigli per le future mamme? Cerchiamo di fare chiarezza insieme.
Vaccino Covid-19 e gravidanza
Il vaccino anti Covid-19 è già una realtà nel nostro paese. Infatti, a partire dallo scorso dicembre in Italia è iniziato il piano nazionale di vaccinazione, articolato in più fasi. Attualmente, i vaccini in commercio sono di tipo mRNA sviluppati da Pfizer/BioNTech e Moderna.
La preoccupazione di sottoporsi al vaccino Covid-19 in gravidanza e allattamento, in assenza di dati di sicurezza, è oggetto di dibattito a livello internazionale. Le indicazioni dei diversi Paesi prevedono l’offerta vaccinale per queste donne in seguito a una valutazione individuale dei rischi.
Questi vaccini sono farmaci nuovi, non ancora testati sulle donne in gravidanza durante le fasi di studio per l’approvazione. Tuttavia, nel caso dei vaccini di tipo mRNA, non vi è alcun rischio che il vaccino stesso abbia un effetto negativo sull’embrione. Per questo motivo, la somministrazione non è raccomandata solo ed esclusivamente perché i dati sull’uso del vaccino durante la gravidanza sono tuttora molto limitati.
Vaccinarsi in dolce attesa: il parere dell’esperta
“Se una donna volesse vaccinarsi contro il Covid-19 prima o durante la gravidanza, noi di IVI consigliamo di discutere la decisione con i professionisti sanitari che assistono la donna, per valutare i potenziali benefici e rischi del caso specifico. D’altra parte, dal momento che le donne in gravidanza e allattamento non sono un target prioritario dell’offerta di vaccinazione contro il Covid-19 e che il calendario di vaccinazione non è ancora definito per le donne in età fertile, non c’è motivo di posticipare la ricerca di una gravidanza o l’inizio di un’indagine di fertilità o di un trattamento di riproduzione assistita, comprese le fecondazioni eterologhe, con donazione di gameti”, spiega la Dott.ssa Daniela Galliano, Amministratore Delegato e Responsabile Centro PMA di IVI Roma.
“Considerando che l’inizio di un trattamento è un buon momento per sottoporsi a medicina preventiva, e poiché la vaccinazione viene effettuata in base a un calendario ufficiale e non è possibile scegliere il momento in cui vaccinarsi, noi di IVI consigliamo la somministrazione del vaccino prima di iniziare un trattamento in pazienti ad alto rischio di sviluppare complicazioni severe da COVID-19. A seconda dei casi, dovrà trascorrere un periodo compreso tra un minimo di pochi giorni a un massimo di due mesi dalla somministrazione della seconda dose per poter iniziare il trattamento di riproduzione assistita – inseminazione o trasferimento di embrioni. Nel caso in cui, per una donna, la somministrazione del vaccino dovesse avvenire durante il trattamento di riproduzione assistita, IVI raccomanda comunque di vaccinarsi, poiché è possibile portare avanti sia il ciclo del trattamento sia la vaccinazione.”, aggiunge la Dott.ssa Galliano.
Pertanto, la decisione sulla somministrazione del vaccino contro il Covid-19 nelle donne in gravidanza deve essere presa in modo coscienzioso, bilanciando rischi e benefici.