Il tema dei vaccini è da sempre controverso, specie dopo la legge del 7 giugno 2017 in cui l'obbligatorietà è per dieci vaccini.
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Il tema dei vaccini obbligatori è da sempre controverso, specie dopo la commutazione del decreto in legge del 7 giugno 2017 in cui l’obbligatorietà è per dieci vaccini e non più dodici con la scelta per il meningococco B e C. Il popolo dei genitori si è spaccato i pro e contro vaccini e il ministero della Salute ha inasprito le pene per chi non vaccina i propri bambini. L’obbligo è esteso a tutti i bambini e ragazzi fino ai 16 anni di età e riguarda tutti i cicli di scuola dalla materna alle superiori. La scuola materna ha l’obbligo di non permettere l’ingresso dei bambini vaccinati mentre per gli altri gradi di istruzione non c’è esclusione ma una pena pecuniaria per i genitori.
Gli esperti hanno scritto tantissimi libri sui vaccini e sugli effetti collaterali, perché occorre informarsi nelle scelte ed arrivare al momento fatidico consapevoli. Il più completo è quello scritto da Stefano Montanari e Antonietta Gatti, “Vaccini, Si o No?”.
Edito da Macro Edizioni, il libro si pone come elemento chiarificatore e fa “pulizia” delle tante fake news, riportando solo nozioni scientificamente provate. Quindi il libro risponde ai vari interrogativi da cosa sono i vaccini a quali collegamenti ci sono tra vaccini e malattie come l’autismo. Sono anche presentate le loro ricerche medico scientifiche e unica nel mondo, l’analisi di 28 vaccini utilizzati in Italia con foto al microscopio elettronico.
Un altro libro molto interessante è “Vaccini e Vaccinazioni” a cura del dottor Giorgio Bartolozzi ed edito da Elsevier. Disponibile anche in formato elettronico kindle, il volume affronta gli effetti dei vaccini, le precauzioni e gli aspetti indesiderati ma anche i lati organizzativi e burocratici. I capitoli sono stati di recente aggiornati e contengono anche gli studi sui vaccini in preparazione come l’herpes simplex o l’HIV. Il volume è corredato di tabelle e box esplicative e di una bibliografia semplice da consultare per chi volesse approfondire il tema.
Anche il libro di Andrea Grignolio, Codice Edizioni, si basa sull’acceso dibattito vaccinare si o no i propri bambini. “Chi ha paura del vaccini?” fa chiarezza tra le campagne di disinformazione e strumentalizzazione del tema. Un vademecum per i genitori che si devono districare tra le molteplici informazioni spesso reperite su internet e la responsabilità che ne consegue.
Viste le innumerevoli richieste di spiegazioni e chiarimenti da parte delle famiglie, il Ministero della Salute ha attivato un numero vedere gratuito il 1500. Dal 14 giugno infatti, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16, esperti del Ministero e dell’Istituto Europeo della Sanità, si sono resi disponibili a rispondere ai genitori e in generale ai cittadini che abbiano bisogno di chiarimenti e informazioni circa l’entrata in vigore della legge che rende obbligatorie le vaccinazione per bambini e ragazzi dagli 0 ai 16 anni di età. Il decreto in sintesi estende le vaccinazioni obbligatorie previste da quattro a dodici (antipoliomelitica, antidfiterica, antitetanica, anti epatite B, anti Haemophilus, antipertosse, antimeningococcica B e C, l’antimorbillo, l’antirosolia, l’anti parotite e l’antivaricella). Le dodici vaccinazioni sono da considerarsi gratuite per i nati nel 2017 mentre per i bambini nati nel periodo compreso tra il 2001 e il 2016 devono essere somministrate le vaccinazioni in base al Calendario Vaccinale Nazionale.
C’è stato un calo ponderale dei bambini vaccinati e gli esperti hanno cercato di fare chiarezza dei dubbi dei genitori. Quelli più diffusi riguardano soprattutto la tenera età dei neonati che si sottopongono al primo vaccino. E’ chiaro però come i neonati reagiscano, benché abbiano solo due mesi di vita agli agenti patogeni del mondo circostante quindi riescono a sopportare adeguatamente la somministrazione dei vaccini. Ritardarli, secondo gli esperti, provocherebbe invece un’esposizione alle malattie da cui non è protetto che possono avere gravissimi effetti collaterali come per esempio la pertosse o la meningite. Un altro dubbio molto forte dei genitori è quello che i vaccini possono causare reazioni pericolose. In realtà i medici spiegano che i vaccini rafforzano lo sviluppo immunitario ed è per questo che il vaccino va eseguito solo nel perfetto stato di salute del neonato. È opportuno spostare l’appuntamento in caso di malattie acute accompagnate da stati febbrili. Il dubbio più cliccato in Internet è il legame tra vaccini e autismo. Molti medici hanno fatto di questo dubbio la loro campagna di chiarimento: non esistono legami riconosciuti tra le due, le ricerche scientifiche smentiscono categoricamente.
Le domande più frequenti che i genitori fanno agli operatori sanitari e ai pediatri riguardano I rischi dei vaccine e la correlazione con altre malattie. Una tra tutte, se i vaccini obbligatori possano aumentare il rischio di sviluppare da grandi allergie o asma. Molti studi dimostrano che non solo non c’è correlazione ma che addirittura i vaccini obbligatori preservano il bambino nei primi anni di vita dallo sviluppo delle allergie. L’altra domanda più chiesta è se i vaccini obbligatori causano l’autismo e a tal proposito anche l‘Organizzazione Mondiale della Sanità ha ribadito in un documento che non c’è nessuna prova scientifica che l’autismo sia correlato al vaccino rosolia-parotite morbillo.
Il dubbio nacque nel 1998 da uno studio del dottor Andrew Wakelield che pubblicò sulla rivista Lancet e che poi venne smentita da altri autori chiarendo che il dottor Wakefield aveva costruito ad arte una vera e propria frode scientifica. Tantissime malattie hanno avuto un’impennata di crescita negli ultimi anni, tra tutte il morbillo. Tra i Paesi in cui c’è stato un alto tasso di ricoverati con complicazioni c’è l’Italia, seguita dalla Francia, Germania, Svizzera, Gran Bretagna e Austria. Molti chiedono se c’è un reale collegamento con lo sviluppo di encefalite o encefalopatia o se i vaccini obbligatori possono causare l’epilessia. Molti scelgono di curare i loro bambini con l’omeopatia, scelta con compatibile con la medicina tradizionale che ha portato alla creazione del filone no vax.
Dopo la somministrazione del vaccine è possibile che il bambino sviluppi qualche effetto collaterale. Il più ricorrente è la febbre con l’arrossamento dei punti in cui è stata fatta la puntura. Generalmente sono reazioni locali con gonfiore, rossore e indolenzimento, la febbre che sparisce nel giro di 72 ore e il pianto del bambino. Più in generale, la paura degli effetti collaterali post vaccinazioni intacca quattro genitori su dieci ed ecco perché circa il 18% preferisce non somministrare ai figli il vaccino. Ma perché avviene la febbre? Benché sia iniettato un virus attenuato, può sempre alterare l’organismo con a sua presenza aggressiva, quindi potremo dire che è una normale reazione di difesa dell’organismo. La febbre può essere accompagnata da nervosismo, pianto e inappetenza mentre nel caso del vaccino morbillo-parotite-rosolia, i sintomi possono comparire dopo al massimo 15 giorni e si tratta di piccole macchioline rosse non contagiose.
In caso di febbre, occorre far bere molto il bambino per mantenere alto il livello di idratazione e somministrare, dietro prescrizione medica, un antifebbrile. Nel caso in cui la febbre non accenna a diminuire occorre chiamare il pediatra. Bisogna ricordarsi anche di non vestire troppo il neonato: meglio tenerlo vestito leggere anche solo con il body in casa per aiutarlo a liberarsi del calore- L’antifebbrile di solito il paracetamolo, è consigliato dai pediatri a partire da 38° di febbre o in casi in cui il bambino sia irrequieto o si lamenti o sia sofferente. Il sollievo passa anche attraverso le spugnature fresche sulla fronte, sui polsi e nelle giunture. Allevieranno il senso di caldo del bambino favorendo il sonno. Ci sono poi gli effetti rari e gravi come lo shock anafilattico a seguito della puntura o le convulsioni. Il sito vaccinarsi.org chiarisce bene tutti i rischi così come le aziende ospedalieri e sanitarie forniscono ai genitori un libretto di informazioni e occorre la forma per il consenso informato.
I pediatri giocano un ruolo fondamentale circa il chiarimento dei dubbi dei genitori e la corretta informazione su cosa è meglio per la salute del piccolo. Sono tutti concordi sul fatto che la prevenzione è l’arma migliore da usare per contrastare epidemie di malattie completamente debellate e che a causa dell’assenza dei vaccini sono tornate in forma più aggressive. La Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (SItI), la Società italiana di pediatria (Sip), la Federazione italiana medici pediatri (Fimp) e la Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) spiegano ai genitori che il vaccino è l’unico modo per prevenire le malattie infettive che possono essere invalidanti o addirittura mortali. Un buon approccio è sicuramente quello della calma. Il pediatra è un medico sempre disponibile ai chiarimenti e se un bambino dopo aver fatto la vaccinazione ha dei sintomi non chiari, è meglio informarlo.