Vaccini obbligatori: i dettagli della legge

Non si conosce mai abbastanza dei vaccini obbligatori. Leggere qualche libro sul tema può aiutare: ma quali davvero utili?

Il Governo, con il decreto Vaccini pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 5 agosto, ha dedicato un intero provvedimento normativo in materia di vaccini obbligatori. Si tratta di prevenzione vaccinale per i minori, che risultano residenti in Italia.

I migliori libri sui vaccini

Le novità in materia di vaccinazione riguarda i minori di età compresa tra 0 e 16 anni, siano essi italiani o stranieri anche non accompagnati, e che abitano nel territorio italiano.

I vaccini obbligatori sono somministrati in modalità ambulatoriale e senza costo. Nello specifico, essi sono dieci e riguardano la prevenzione anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella.

Gli ultimi quattro vaccini obbligatori, ossia anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella, ogni tre anni sono oggetto di richiamo, in base ai dati epidemiologici e agli avanzamenti negli studi clinico patologici.

Alle dieci vaccinazioni indicate, se ne aggiungono quattro fortemente raccomandate ma senza obbligo, somministrate da parte di Regioni e Province autonome. Si tratta dell’anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-pneumococcica, anti-rotavirus.

In questo scenario, è importante non solo che i genitori conoscano bene il dettaglio dei vaccini obbligatori ma anche le varie opinioni che si susseguono sul tema “vaccinazione”.

Opinioni e informazione

Anche se la legge sui vaccini obbligatori è inderogabile, ossia non ci si possa sottrarre, per i genitori è essenziale farsi una propria opinione. Si tratta della salute dei propri figli e una corretta informazione è d’obbligo al di là della possibilità o meno di scelta circa la somministrazione dei vaccini.

In argomento, ha scritto anche un professore e medico noto ai social per avere spesso espresso la sua opinione in merito ai vaccini obbligatori. Si tratta di Roberto Burioni, cultore in camice bianco che “cura” le paure dei genitori circa i presunti effetti collaterali dei vaccini.

Se i genitori, spesso, hanno scelto in passato di non vaccinare i propri figli, è importante che sappiano quali sono le conseguenze sull’intera popolazione italiana.

Nel dibattito in corso, però, c’è anche chi propaganda “gli effetti collaterali” della vaccinazione. Questo in quanto, i vaccini obbligatori, cancellerebbero la nostra immunità naturale, mettendo a rischio la vita dei più piccoli. La dottoressa immunologa Tetyana Obukhanych tratta la tematica in un libro. Qui, espone in chiaro i motivi per cui i vaccini non danno un’immunità duratura dalle malattie infettive, talvolta generando al contrario effetti dannosi. Il testo è disponibile su Amazon, ed è tra i più venduti: I vaccini sono un’illusione.

Calendario dei vaccini obbligatori

Al di là delle polemiche sul tema dei vaccini obbligatori, per i soggetti che sono toccati da tale legge il Ministero ha pensato ad uno strumento orientativo, che guidi la scelta dei genitori.

Il Calendario vaccinale, è incluso nel Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019, approvato in Conferenza Stato-Regioni. Oltre ai vaccini obbligatori e a quelli raccomandati, sono altresì indicate le vaccinazioni antipapilloma virus (HPV) negli undicenni e anti-meningococcica tetravalente ACWY nell’adolescenza. Anch’esse sono gratuite e mirano, più in generale, alla protezione della popolazione fino all’età avanzata.

Vaccini obbligatori per età

A titolo esemplificativo, ecco nel dettaglio i vaccini obbligatori e quelli fortemente consigliati, per ogni fascia d’eta e comprensivi di richiami.

Bambini da zero a 6 anni:

  • Anti-difterica: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni, obbligatoria per i nati dal 2001;
  • Anti-poliomielite: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni, obbligatoria per i nati dal 2001;
  • Anti-tetanica: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni, obbligatoria per i nati dal 2001;
  • Anti-epatite virale B: 3 dosi nel primo anno di vita, obbligatoria per i nati dal 2001;
  • Anti-pertosse: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni, obbligatoria per i nati dal 2001;
  • Anti-Haemophilus influenzae tipo b: 3 dosi nel primo anno di vita, obbligatoria per i nati dal 2001;
  • Anti-meningococcica B: 3 o 4 dosi nel primo anno di vita, a seconda del mese di somministrazione della prima dose, fortemente raccomandata per i nati a partire dal 2017;
  • Anti-rotavirus: 2 o 3 dosi nel primo anno di vita, a seconda del tipo di vaccino, fortemente raccomandata per i nati a partire dal 2017;
  • Anti-pneumococcica: 3 dosi nel primo anno di vita, fortemente raccomandata per i nati a partire dal 2012;
  • Anti-meningococcica C: 1° dose nel secondo anno di vita, fortemente raccomandata per i nati a partire dal 2012;
  • Anti-varicella: 1° dose nel secondo anno di vita e 2° dose a 6 anni, obbligatoria per i nati dal 2017;
  • Anti-morbillo: 1° dose nel secondo anno di vita e 2° dose a 6 anni, obbligatoria per i nati dal 2001;
  • Anti-parotite: 1° dose nel secondo anno di vita e 2° dose a 6 anni, obbligatoria per i nati dal 2001;
  • Anti-rosolia: 1° dose nel secondo anno di vita e 2° dose a 6 anni, obbligatoria per i nati dal 2001.

Adolescenti

  • Anti-difterica: richiamo, obbligatoria per i nati dal 2001;
  • Anti-poliomielite: richiamo, obbligatoria per i nati dal 2001;
  • Anti-tetanica: richiamo, obbligatoria per i nati dal 2001;
  • Anti-pertosse: richiamo, obbligatoria per i nati dal 2001;
  • Anti-HPV per le ragazze e i ragazzi, 2 dosi nel corso del 12° anno di vita;
  • Anti-meningococcica tetravalente ACWY135, 1 dose.

Adulti

  • Anti-pneumococcica nei 65enni;
  • Anti-zoster nei 65enni;
  • Anti-influenzale per tutte le persone oltre i 64 anni.

L’autocertificazione

I genitori sono obbligati ora, per legge, a vaccinare i figli e a presentare alle scuole una copia del libretto delle vaccinazioni, timbrato dalla ASL. In alternativa è valido anche il certificato vaccinale, o un attestato vaccinale. Anche questi sempre rilasciati dalle ASL di pertinenza, che diano certezza delle avvenute vaccinazioni del bambino.

Qualora, poi, il minore abbia già contratto una delle malattie per cui è previsto il vaccino obbligatorio, la cosa cambia. La legge spiega che è sufficiente che sia il medico di medicina generale, o il pediatra, a fare un’attestazione con valore di certificato.

Se, infine, i genitori non riescono a trovare il libretto vaccinale o non lo posseggano ancora, essi possono produrre un documento di autocertificazione per dichiarare le vaccinazioni effettuate, o comunque la volontà di effettuarle. Tale documento va consegnato entro il termine per l’iscrizione al nido e alla scuola.

Il modello dell’autocertificazione

Per agevolare i genitori dei minori, il ministero della Salute ha predisposto un modulo tipo di autocertificazione che il genitore può compilare, indicando tutte le vaccinazioni effettuate, le eventuali vaccinazioni per cui il bambino ha ottenuto l’esonero dal proprio medico, le vaccinazioni omesse o differite e le vaccinazioni per cui è stata presentata richiesta ma che non sono state ancora effettuate.

L’autocertificazione è un documento ufficiale. Chi vi inserisce “dichiarazioni false e mendaci” è soggetto alle sanzioni previste dal codice penale per il reato di falso.

Esenzioni per vaccini

Esistono casi in cui il bambino, pur di età compresa tra 0 e 16 anni, è del tutto esonerato dall’obbligo di vaccinazione perchè si trova in uno status incompatibile con lo scopo di prevenzione.

Si tratta dei soggetti immunizzati per effetto della malattia naturale e di chi ha manifestato una reazione allergica grave alla vaccinazione, per cui rischia la salute con la somministrazione delle dosi di vaccino successive.

Queste condizioni cliniche devono essere attestate dal Medico di Medicina Generale o dal Pediatra di Libera Scelta e devono poi essere coerenti con le indicazioni fornite dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità nella Guida alle controindicazioni alle vaccinazioni.

In tali casi, è fondamentale che il genitore si rechi dal pediatra e chieda il certificato di esonero, che non può essere rifiutato pena la denuncia del medico inadempiente.

Il ruolo della scuola

L’obbligo vaccinale ai fini dell’iscrizione scolastica prevede che i dirigenti scolastici assolvano l’obbligo di ricevere le certificazioni e le autocertificazioni e che le trasmettano alle Asl di appartenenza.

All’ente di sanità deve anche essere presentata la lista di chi non ha presentato l’autocertificazione, o i certificati vidimati dalla Asl.

Sarà proprio il dirigente scolastico a chiedere ai genitori di mostrare la documentazione che riguarda le vaccinazioni fatte al bambino che deve frequentare la scuola.

Si pensa già ad un iter più semplice, ma si dovrà attendere l’anno scolastico 2019-2020, per il quale il Ministero e le Regioni sperano di riuscire a rendere più snella tutta la procedura.

Il progetto prevede che i dirigenti scolastici ed i responsabili delle altre scuole dovranno inviare alle Asl, entro il 10 marzo di ogni anno, l’elenco degli iscritti, per l’anno scolastico o per il calendario successivo a quello corrente. I minori di età compresa tra zero e sedici anni, inclusi i minori stranieri non accompagnati, saranno schedati. Sarà poi la ASL a indicare e verificare definitivamente chi ha assolto all’obbligo e chi no. Basta oneri di documentazione quindi a carico dei genitori.

Sanzioni per mancata vaccinazione

Il ruolo di verifica degli avvenuti vaccini obbligatori spetta alle Asl. L’anagrafe sanitaria deve, poi, contenere tutte le somministrazioni fatte da pediatri o medici di base. Attraverso essa, l’ente potrà conoscere se un bambino non ha fatto la vaccinazione e chiedere alla famiglia di mettersi in regola.

Nel caso in cui i genitori non rispondessero alla convocazione, l’Asl ripeterà l’invito, questa volta tramite raccomandata. E se, ancora una volta, la famiglia del bambino non si presenta o non risponde con certificati di esonero, potrà essere contestata la relativa sanzione da 100 a 500 euro.

Inoltre, se il mancato rispetto dell’obbligo di vaccinazione riguarda un bambino che deve essere iscritto al nido o alla scuola materna, scatta il divieto di frequenza.

Importanti conseguenze, dunque, non solo dal punto di vista economico ma anche sociale. Così si è scelto di proteggere la società da rischi di contagio spesso evitabili.

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