Unicef piano di pulizia etnico religiosa

Mentre ci si concentra sugli scenari di guerra di Ucraina, Siria e Palestina giunge la notizia, inattesa per i più, che l’Iraq è nuovamente un punto caldo sulla mappa dei conflitti e che nuovi fatti orribili stanno accadendo dove ci si era illusi di aver esportato democrazia e civiltà.

In Iraq è stato attuato un piano di pulizia etnico -religiosa, ovvero la cancellazione politica e spesso fisica di gruppi ritenuti nemici del governo; uno strumento di aggressione molto utilizzato nelle guerre dall’inizio del 900′ ad oggi, passando per i crimini consumati nei Balcani.

Le vittime di persecuzione sono in questo caso le comunità cristiane stanziate nella Piana di Ninive, fra il corso del Tigri e l’Eufrate, in particolar modo nella città di Qaraqosh; questi sono scacciati dalle proprie terre ad opera degli insorti di fede Sunnita, guidati dallo Stato Islamico dell’Iraq che si sono appropriati del paese dopo il vuoto di potere creato dopo la fine della Guerra del Golfo.

I Cristiani si stanno rifugiando nell’Isola di Erbil, in territorio curdo; qui sono assistiti dall’ Unicef che ha approntato ben 19 campi di accoglienza e sta affrontando quella che denuncia come una vera emergenza umanitaria.

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