Uno studio giapponese conferma che il trucco efficace per calmare il pianto del neonato è prenderlo in braccio e cullarlo mentre si cammina.
Uno studio giapponese ha ottenuto per la prima volta un riscontro scientifico ad un comportamento istintivo che adottano tutte le mamme per calmare i loro bambini. Il trucco efficace per calmare il pianto del neonato consiste nel prenderlo in braccio e cullarlo mentre si cammina e vi spieghiamo perché.
Il pianto del neonato cessa quando viene preso in braccio e portato in giro. Prenderlo in braccio e cullarlo da seduti o nel passeggino non scatena la stessa reazione calmante automatica, che si verifica invece nel primo caso. Lo stesso fenomeno è stato riscontrato anche quando a calmare il pianto del neonato sono gli altri dispensatori di cure primarie, cioè il papà, i nonni o le tate.
Lo spunto iniziale che ha dato il via a questo studio deriva da un comportamento analogo osservato nei cuccioli di topo dalla dottoressa Kumi Kuroda del RIKEN Brain Science Institute di Saitama, in Giappone. Prendendo delicatamente i cuccioli di topo per il collo, come fanno le madri dei topi, la dottoressa ha notato che smettevano subito di emettere ultrasuoni di richiamo per la madre e di agitarsi, ma tenevano le zampe flesse, un comportamento simile a quello che hanno i neonati quando vengono presi in braccio dalla madre.
Da questo spunto la dottoressa Kuroda e i suoi colleghi di ricerca hanno avviato uno studio per osservare il pianto, i comportamenti e le reazioni di un gruppo di neonati tra 1 e 6 mesi di vita mentre erano tenuti in braccio. Dalla misurazione della frequenza cardiaca e dal monitoraggio audio e video dei comportamenti dei neonati il gruppo di ricercatori ha scoperto la regolazione coordinata dell’apparato cardiaco e dell’apparato motorio che permette ai bambini di calmarsi se vengono tenuti in braccio, ma solo se la mamma inizia a camminare.
I risultati conclusivi dello studio hanno rilevato che potrebbe trattarsi di un processo comunicativo non verbale tra madre e figlio che abbiamo ereditato nel corso dell’evoluzione.
Il legame tra il cucciolo e la madre è il legame più profondo presso tutte le specie di mammiferi. I neonati e i cuccioli di mammiferi promuovono questo legame mettendo in atto una serie di comportamenti istintivi, il cui scopo è quello di cercare la vicinanza con la madre e protestare quando ella si separa da loro. Il più conosciuto e il più evidente di questi comportamenti è il pianto del neonato, o nei mammiferi l’emissione di suoni di richiamo. Questi comportamenti hanno lo scopo di attirare la madre, aumentando così le possibilità di sopravvivenza per il cucciolo.
Le conclusioni a cui è giunto lo studio giapponese condotto dalla dottoressa Kuroda è che il modo migliore per calmare un neonato che piange è quello di prenderlo in braccio e cullarlo mentre si cammina.
Il pianto potrebbe avere svariate ragioni, essendo la forma principale attraverso cui il neonato esprime ai genitori i propri bisogni. Quando la causa di un pianto prolungato è la fame o il dolore, il bambino potrebbe rimettersi a piangere appena la mamma smette di camminare, si siede o lo posa nella culla.
La dottoressa Kuroda consiglia di prendere sempre in braccio il neonato quando piange e cullarlo in movimento. Il pianto potrebbe non cessare del tutto, ma almeno questo comportamento aiuta i genitori ad identificare le cause del pianto e a contenere la frustrazione che provano di fronte al pianto prolungato o al pianto inconsolabile, che sono i principali fattori di rischio per l’abuso sui minori.