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Togliere il pannolino al proprio figlio è essenziale, a un certo punto della sua vita. Ovviamente, questo momento può giungere prima o dopo e ciò dipende unicamente dalla bambina o dal bambino in questione. Per alcuni, si tratta di una conseguenza naturale della capacità acquisita di trattenere i propri bisogni per farli in un luogo idoneo. Per altri, invece, l’operazione necessita di qualche stimolo e deve essere incentivata dai genitori stessi. Se, a volte, sono infatti i bambini stessi a chiedere di togliere il pannolino perché autonomi, ciò non accade sempre. Soprattutto, non esiste un’età fissa per tutti che segna il realizzarsi di questo traguardo. Le tempistiche possono variare anche sensibilmente da persona a persona.
Quando togliere il pannolino
Iniziamo subito specificando che non esiste un momento specifico per togliere il pannolino ai bambini. Esso coincide con l’apprendimento, da parte del bambino, su come comportarsi quando sente la vescica piena. Si tratta quindi di imparare a conoscersi, riconoscere i propri stimoli e trattenerli finché non ci si trova in un luogo idoneo. In media, l’età coincide con i due anni per le bambine e con i tre per i bambini, ma si tratta di qualcosa di molto soggettivo che varia da persona a persona. I neonati e i lattanti, infatti, non hanno il controllo sulla propria urinazione. Quando la loro vescica è piena, il muscolo vescicale involontariamente si contrae, lasciando fuoriuscire la pipì. Per natura, quindi, i bambini appena nati, e nei primi anni di vita, non possiedono il controllo su tale muscolo.
Prima della scuola
Con il tempo, però, i piccoli imparano a percepire quando la loro vescica è piena e sviluppano poco a poco il controllo sul proprio muscolo vescicale. Proprio questo è il momento di togliere il pannolino. Talvolta, i bambini necessitano di tempi di maturazione più lunghi e, tuttavia, il bisogno di togliere il pannolino si manifesta perché legato alle esigenze della scuola. I bambini iscritti alla scuola dell’infanzia, infatti, devono essere già in grado di utilizzare il bagno autonomamente. Togliere il pannolino è un processo che può richiedere del tempo: il fatto che un bambino stia acquisendo il controllo sul proprio muscolo vescicale non significa che sia in grado di mantenerlo in qualsiasi momento. Di conseguenza, risulta molto importante incoraggiare i bambini in questa fase ed evitare di sgridarli quando si bagnano. Molti genitori commettono l’errore di interpretarlo come un dispetto nei loro confronti, mentre si tratta di un normalissimo processo di crescita.
Estate: pannolino addio
Se vogliamo designare il momento dell’anno maggiormente indicato per togliere il pannolino, pediatri ed esperti segnalano l’estate. Durante la stagione calda, infatti, ci si spoglia più facilmente e si può girare per casa anche con le sole mutandine. In caso di incidenti, quindi, saranno l’unico indumento bagnato. Verranno invece risparmiati i pantaloni e le calze: sporcare anche questi rappresenterebbe un maggior carico di lavoro per i genitori e un dispiacere per il bambino.
Come togliere il pannolino in tre giorni
Togliere il pannolino è un’operazione che richiede mesi? Normalmente sì, ma qualche volta non è necessario. La maestra americana Julie Fellom, infatti, ha studiato un metodo da insegnare ai genitori per togliere il pannolino ai propri figli in soli tre giorni. Badate bene che si tratta comunque di tre giorni intensi in cui dovrete dedicare tempo, pazienza ed energie a tale operazione. Assicuratevi quindi di scegliere una settimana durante la quale il bambino possa stare, in ogni momento, con almeno un genitore (non è necessario che sia lo stesso per tutto il tempo). Rimandate quindi i vostri impegni e tenete bene a mente che il metodo, per quanto breve, richiede impegno e dedizione.
Ogni stanza ha il suo vasino
Inoltre, esiste uno strumento indispensabile del quale dovrete munirvi prima di cominciare, e in molte copie. Lasciate un vasino in ogni stanza della casa, e non solo in bagno, in modo che un luogo dove il piccolo o la piccola possa fare i propri bisogni non sia mai troppo lontano da lei o lui. Inoltre, tenete presente che quasi sicuramente vostro figlio sporcherà la casa più di una volta, dunque assicuratevi anche di avere a portata di mano tutto ciò che occorre per pulire indumenti, pavimenti e superfici come i divani. Munitevi di guanti, strofinacci, detersivi, candeggina, mocio e di tanta pazienza. Il metodo è consigliato soprattutto per bambini al di sotto dei ventotto mesi. Quelli più grandi, infatti, potrebbero facilmente rifiutarsi, ma si tratta comunque di reazioni molto soggettive.
Una sfida e un gioco
Inoltre, esiste una serie di parametri che il bambino deve soddisfare per potersi sottoporre all’esperimento in questione. In primo luogo, deve aver già manifestato reticenza al momento di indossare il pannolino. Inoltre, deve essere in grado di rimanere asciutto per almeno due o tre ore di seguito. Infine, dovrebbe fare la cacca regolarmente e più o meno alla stessa ora del giorno. Qualche giorno prima di iniziare, raccontate al bambino il progetto presentandolo come qualcosa di divertente, anche per considerare la sua reazione. Spiegategli che, dal giorno prescelto (normalmente una settimana dopo), potrà girare per casa nudo senza più indossare i pannolini.
Consigli utili
Il primo giorno dell’esperimento, lasciate che vostro figlio giri per casa nudo dalla vita in giù. Per poter realizzare questa parte è necessario che si avverino due condizioni: che si tratti di un periodo dell’anno caldo e che il bambino non si vergogni. In genere, comunque, i bambini di questa età non sono imbarazzati dalla situazione e anzi amano girare nudi. A meno che non siate genitori single, fate a turno con il vostro partner per tenere sempre d’occhio il bambino. Appena notate che sta per fare pipì, mettetelo sul vasino più vicino. Per farlo urinare spesso, dategli molti cibi salati in modo da stimolare la sua sete. Inoltre, ogni volta che sarete voi a dover andare in bagno, portate vostro figlio con voi. In questo modo potrete mostrargli come ci si sveste, come ci si asciuga e pulisce e che alla fine è necessario lavarsi le mani.
Rinforzo positivo
Dopo una decina di volta che il bambino riesce a fare i propri bisogni nel vasino, significa che sta diventando autonomo. Non dimenticatevi di festeggiare con lui o lei a ogni successo. Se, al contrario, il bambino dovesse sporcare in giro, evitate di sgridarlo, ma con molta calma indirizzatelo nuovamente verso il vasino. Inoltre, abituatelo ad andare in bagno prima di dormire. Durante la notte mettetegli comunque il pannolino. Il secondo giorno funziona come il primo, con l’unica differenza che è possibile uscire di casa per un’ora. Prima di farlo, fate fare pipì al bambino. Stesso discorso vale per il terzo giorno, durante il quale si può uscire un’ora al mattino e una al pomeriggio. Durante questi momenti, è sempre meglio portare con sé dei vestiti di ricambio.
Pannolino di notte
Passati i primi tre giorni, per i tre mesi successivi dovete lasciare il bambino nudo dalla vita in giù quando si trova in casa e mettergli solo pantaloni lunghi, senza mutande, al momento di uscire. Durante la notte, invece, è possibile continuare a utilizzare i pannolini. Trascorsi i tre mesi, il bambino può tornare a indossare le mutande senza il pericolo di incidenti. Se il bambino dovesse rifiutare il progetto o comunque entro i tre giorni non dovesse funzionare, evitate di insistere per un po’. Questo metodo normalmente incontra successo poiché si basa sulla positività e sulle lodi ai bimbi.
Come togliere il pannolino di notte
Se volete togliere il pannolino ai vostri bambini anche durante la notte, assicuratevi prima che siano in grado di controllarsi completamente mentre son svegli. Quindi, armatevi di tanta pazienza e di qualche materiale: due lenzuola normali, due lenzuola cerate e un cambio. Il segnale che il bambino risulta pronto per questa fase è la sua capacità di trattenere lo stimolo mentre dorme, dunque trovandosi in uno stato di incoscienza. Procedete soltanto quando rilevate che il pannolino si ritrova asciutto ogni mattina per tre giorni di seguito. Per aiutare il bambino, è possibile adottare alcune accortezze durante il giorno. Innanzitutto, invitatelo a bere molte volte durante le ore diurne, così che abbia meno sete durante quelle serali. Inoltre, anticipate l’orario della cena così che abbia il tempo di urinare più volte prima di andare a dormire.
Per proteggere il materasso, occorre preparare il letto con un lenzuolo cerato, uno normale, un altro cerato e infine ancora uno normale. In questo modo, inoltre, sarà possibile togliere i primi due strati senza rifare tutto il letto, che risulta già pronto. Spiegate al bambino che, in assenza del pannolino, lascerete il vasino accanto al suo letto e una lucina accesa per facilitare i suoi movimenti al buio. Mostrate di non avere fretta e, se vostro figlio dovesse bagnare il letto, spiegategli che si tratta di qualcosa di completamente normale.
Come togliere il pannolino a un anno
Come abbiamo accennato in precedenza, i tempi per togliere il pannolino non risultano gli stessi per molti bambini. In Europa, la media varia sensibilmente tra l’anno e mezzo e i tre anni di età. Tuttavia, il web pullula di richieste di aiuto da parte di papà e mamme che vorrebbero far passare al vasino i propri figli e figlie di appena un anno. Occorre specificare che è molto difficile che a questa età il bambino sia già in grado di controllare lo stimolo. Inoltre, non bisogna forzare i piccoli a compiere un passo per il quale non sono ancora pronti perché ciò potrebbe risultare, oltre che inutile, controproducente. Infine, è bene specificare che introdurre il vasino non vuol dire necessariamente sostituirlo al pannolino. Infatti, si può abituare all’uso quotidiano del vasino o del gabinetto senza per questo togliere ai piccoli una protezione che risulta ancora indispensabile.