Esistono diversi tipi di gravidanza gemellare: monoamniotica, bicoriale, monocoriale.
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Si parla di gravidanza gemellare quando il numero dei nascituri è superiore a uno. A seconda del numero dei feti, il nome della gravidanza cambia: quando ce ne sono due si tratta di gravidanza bigemina, con tre trigemina, con quattro quadrigemina e così via.
Una gravidanza gemellare è un fenomeno abbastanza raro: le statistiche affermano che ogni mille parti ce ne sono 14 gemellari. Tuttavia, questo fenomeno è sempre più frequente, anche grazie alla maggiore diffusione della pratica di inseminazione artificiale, che rende più probabile la formazione di più feti. Anche altri fattori sono segno di una maggiore probabilità di sviluppare una gravidanza gemellare, come l’età avanzata della madre e la predisposizione genetica.
Con una gravidanza gemellare si può dare luce a dei gemelli eterozigoti o omozigoti. Nel primo caso si tratta di due ovuli fecondati in maniere indipendente da due spermatozoi diversi: per questa ragione, i due bambini saranno simili come fratelli e possono essere di sesso diverso. I gemelli omozigoti sono invece originati dalla fecondazione dello stesso uovo, che in dieci giorni si divide in due embrioni. Questo tipo di gemelli ha lo stesso patrimonio genetico e inoltre essi non possono essere di sesso diverso.
La disposizione dei gemelli è decisa dal loro sviluppo nelle primissime fasi della gestazione. Vediamo insieme quali sono le differenze tra gravidanza monoamniotica, bicoriale e monocoriale.
I gemelli, come ogni altro bebè, si sviluppano in un sacco gestazionale. Questo è così articolato:
Si ha una gravidanza gemellare monoamniotica quando i gemelli condividono un sacco amniotico. Come sappiamo, il liquido amniotico è fondamentale per la crescita sana dell’embrione: esso protegge il feto da traumi, gli permette di crescere in modo corretto e ha anche una certa utilità nel parto, in quanto lo aiuta ad uscire dalla pancia della mamma.
Questo tipo di gestazione porta con sè un alto tasso di mortalità dei gemelli, che è causata dallo stringimento improvviso dei nodi tra i due funicoli. Un’altra evenienza molto rara, ma che potrebbe comunque accadere, è la trasfusione feto-fetale.
Quando i gemelli si sviluppano in due sacchi amiotici diversi, si parla di gravidanza gemellare biamniotica. Questa è lo sviluppo più probabile e meno rischioso che una gravidanza gemellare possa avere.
Si parla di gravidanza gemellare bicoriale quando i due feti si sviluppano in due sacchi gestazionali distinti e di conseguenza in due placente separate fra loro. Questo tipo di gravidanza è quello in assoluto più frequente. Il termine “bicoriale” si riferisce al corion, vale a dire la membrana più esterna che ha al suo interno l’embrione; per estensione, il termine può riferirsi anche alla placenta.
Quando la gravidanza è monozigotica, il numero di corion dipende dal momento nel quale è avvenuta la scissione dell’embrione. Infatti, se questo avviene prima del quinto giorno dal concepimento, ogni feto avrà il proprio corion e la propria placenta: questo tuttavia avviene solo nella minoranza dei casi.
Invece, quando la gravidanza è dizigotica, in ogni caso i due feti hanno invece due corion, sono biamniotici e hanno due placente. Le due placente possono tuttavia fondersi e dare, durante le ecografie, l’impressione che ve ne sia una sola.
Quando si sviluppa una gravidanza gemellare monocoriale è presente invece un solo corion e una sola placenta, da cui escono due o più cordoni ombelicali. All’interno del corion può esserci un unico amnios, e in questo caso si parla di gravidanza monocoriale monoamniotica, o più sacchi amniotici.
Nella buona parte delle situazioni infatti i due embrioni si separano dal sesto al decimo giorno di gestazione: questo comporta che essi condividano corion e placenta. Se la separazione non è avvenuta entro il decimo giorno, i gemelli condivideranno anche l’amnios, vale a dire la membrana interna. Questo tuttavia avviene solamente nel 2% dei casi.
Bisogna tenere in conto che una gravidanza monocoriale presenta un rischio fetale più elevato rispetto alla bicoriale. In caso di gemelli monozigoti, i rischi compaiono se i feti non si sono separati una volta arrivato il quattordicesimo giorno di gestazione: in questo caso vi è infatti la possibilità che i gemelli diventino siamesi, un’eventualità che causerebbe gravi problemi durante e dopo la nascita.