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Era da qualche tempo che eravate in cerca di una gravidanza, il ciclo non arriva e cominciate ad accusare i primi sintomi che vi fanno sospettare che qualcosa nella vostra vita sta cambiando. Che fare? Semplice, andate in farmacia e acquistate un test di gravidanza, fate pipì sopra il tampone e aspettate il risultato: positivo? Benissimo, allora congratulazioni, state per diventare mamme e adesso vi dovete concedere pianti, urla, sorrisi e cominciare a pianificare i prossimi nove mesi. Perché sì, dal momento il cui il test di gravidanza è positivo la vostra vita cambierà definitivamente, sia a livello emotivo che fisico: la pancia crescerà settimana dopo settimana, inizialmente potreste soffrire di nausea, dovrete effettuare esami del sangue ogni mese, cambiare il vostro stile di vita e l’alimentazione … insomma, inizierà il periodo più bello e complicato della vostra vita. Quaranta settimane di gioie e ansie. Ma dal momento che si esce dal bagno con il test di gravidanza positivo, dopo aver dato la lieta notizia anche al futuro papà , cosa bisogna fare? Be’ innanzitutto è bene fissare un’appuntamento con il vostro ginecologo di fiducia per dare concretezza, attraverso un’ecografia, al vostro stato di gravidanza e controllare che tutto sia come dovrebbe essere.
Ritardo del ciclo: quando fare il test
Il primo sintomo di una possibile gravidanza è l’amenorrea, ovvero l’assenza di mestruazioni. Quando una donna cerca un bebè è facile che si faccia prendere dall’entusiasmo al primo ritardo di ciclo e già al secondo o terzo giorno corre in farmacia per acquistare un test di gravidanza. Giusto o sbagliato? In linea di massima è sempre meglio aspettare qualche giorno in più onde evitare un falso negativo. Infatti, fare il test all’inizio del ritardo potrebbe far accadere che il tampone bagnato di urina non legga correttamente i valori Beta HCG. Per avere un risultato ottimale, dunque, sarebbe bene effettuare il test almeno 7-10 giorni dopo il primo ritardo del ciclo mestruale: i test infatti misurano i valori Beta HCG, un ormone che viene prodotto a partire dal momento dell’impianto dell’embrione nell’utero, vale a dire circa 6-7 giorni dopo il concepimento. Appena inizia la sua produzione, l’ormone passa dapprima nel sangue – dove può essere rilevato già 7-10 giorni dopo il concepimento – e dopo qualche altro giorno viene smaltito con le urine.
Test di gravidanza positivo: cosa fare
Avete fatto il test di gravidanza e avete scoperto di aspettare un bebè? Allora, innanzitutto congratulazioni! Adesso potete finalmente iniziare la vostra nuova vita ma, prima di cominciare a pensare al parto e a come decorare la cameretta della vostra futura bimba o bimbo, è bene iniziare dai primi passi. Che fare se il test è positivo? Ecco una piccola lista che vi può essere utile:
- Ginecologo: per confermare definitivamente il vostro stato di gravidanza è opportuno fare anche un’ecografia. Rivolgetevi dunque al vostro ginecologo di fiducia, che vi seguirà poi per i nove mesi a seguire, oppure recatevi nell’ospedale che sceglierete per il parto.
- Acido folico: è un compressa che vi verrà prescritta dal ginecologo nel caso in cui non la stavate già assumendo prima. Si consigli una dose da 400ml al giorno, una pastiglia che aiuta ad evitare insorgenze di gravi malattie al feto come spina bifida
- Fumo e alcol: dal momento in cui scoprire di essere incinta dovete capire che la vostra vita deve essere cambiata perché da oggi in poi il vostro corpo sarà la casa del vostro bambino, quindi, eliminate fumo e alcol perché non fanno bene
- Alimentazione: anche il vostro rapporto con il cibo deve cambiare. In gravidanza bisogna effettuare il test per la toxoplasmosi e in caso in cui non siate immuni dovrete assolutamente evitare di mangiare alcuni alimenti come cibi crudi e insaccati.
- Sport e benessere: ebbene sì, se siete delle donne sportive, dovrete rinunciare al vostro allenamento quotidiano e optare per attività sportive più tranquille e delicate soprattutto nel primo trimestre. Evitate anche le zone benessere con le saune e le sale con temperature troppo elevate.
Gravidanza indesiderata: come comportarsi
Avete fatto il test e il risultato è positivo. Ma di gioire proprio non avete voglia perché, in realtà , non stavate cercando alcuna gravidanza. In questo caso, come sopra, è bene comunque fissare un appuntamento con il vostro ginecologo di fiducia oppure recarsi al consultorio dove, attraverso un’ecografia, andrete a confermare la presenza del feto o meno e dopo di ché parlerete insieme al personale medico su come affrontare questa situazione. Se la gravidanza è indesiderata, infatti, le “soluzioni al problema” possono essere diverse. Innanzitutto, è bene che sappiate che una qualsiasi decisione non deve essere presa subito, ma avete qualche settimana per pensarci. Potreste valutare un aborto o un adozione o, perché no, decidere poi di affrontare questa avventura. L’importante è che siate sempre supportate da qualcuno perché, che lo vogliate o meno il bambino, la gravidanza è sempre un momento molto particolare nella vita di ogni donna.
Gravidanza desiderata: fasi successive al test
Dal momento in cui si scopre di dover diventare mamma, la propria vita cambia radicalmente in un istante. I prossimi nove mesi, dal momento del test di gravidanza positivo, vi porteranno mille gioie e mille ansie: ma quali sono le fasi successive al test? Be’ innanzitutto bisogna andare dal ginecologo di fiducia, oppure in ospedale, per affrontare la prima ecografia e constatare effettivamente che la gravidanza è iniziata in maniera corretta. La primissima ecografia solitamente verrà fatto internamente, solo successivamente si effettueranno quelle addominali. Vedrete il vostro bimbo crescere di mese in mese e già intorno all’ottava settimana di gravidanza, il vostro ginecologo dovrebbe essere in grado di farvi sentire il battito del cuoricino, un momento unico e irripetibile. In genere il calendario delle ecografie prevede:
- prima ecografia a 6-8 settimane;
- seconda ecografia a 20 settimane;
- l’ecografia morfologica che si fa intorno alla 21-21esima settimana;
- l’ultima ecografia che si fa intorno alla trentesima settimana.