Oltre al classico test acquistabile in farmacia, esistono test di gravidanza alternativi, di preparazione casalinga.
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Oltre ai classici test di gravidanza urinari acquistabili in farmacia, ne esistono alcuni alternativi. Si tratta dei cosiddetti test casalinghi che, appunto, possono essere preparati a casa con l’aiuto di pochi e semplici ingredienti naturali. La loro affidabilità ovviamente non è pari a quella dei tamponi urinari e salivari, né a maggior ragione a quella dell’esame del sangue effettuato in laboratorio da uno specialista. Tuttavia, si tratta di trucchetti utili, nonché molto meno dispendiosi rispetto agli altri metodi.
Prima dell’esistenza dei nostri metodi moderni, infatti, esistevano già alcuni trucchi con cui capire se si era incinta o meno. Questi ‘metodi della nonna‘ possono ancora essere utilizzate da chi ha voglia di sperimentare qualcosa di divertente per alleggerire questo momento. Ovviamente tali test di gravidanza alternativi non possiedono alcun fondamento scientifico e non possono in alcun modo sostituirsi al test vero e proprio. Sono molto bizzarri e vale la pena ricordarli, ma non cadete nell’errore di considerarli come indicatori validi.
I test di gravidanza alternativi in questione hanno a che fare con esperimenti che coinvolgono, come nel vero test, l’urina della donna che sospetta di essere incinta. La pipì, mischiata ad altre sostanze, darà determinati esiti, che in nessun caso devono essere considerati affidabili. Proprio per tale motivo, consigliamo di effettuare innanzitutto un vero test, scientificamente affidabile, se sospettate di essere davvero incinta. Una volta scoperto l’esito, potrete sbizzarrirvi tentando questi strani esperimenti per vedere in che percentuale combaciano con la realtà. Dunque, non è il caso di utilizzare questi test di gravidanza alternativi che descriveremo come prima prova, poiché il risultato -soprattutto se non state cercando un figlio e l’esito dovesse essere positivo- potrebbe ingenerare ansie e paure completamente infondate. La buona notizia è che gli strumenti con i quali realizzare i test di gravidanza alternativi si trovano in qualsiasi casa, di conseguenza non dovrete spendere soldi se volete tentarli.
Il primo metodo alternativo che vi proponiamo coinvolge l’utilizzo della candeggina. Riempite un piccolo recipiente (un bicchiere andrà benissimo) con un po’ di candeggina, alla quale dovrete unire qualche goccia della vostra urina. Attendete qualche secondo e osservate la reazione che ha luogo all’interno del vostro contenitore. Esistono due diverse leggende a proposito del test di gravidanza da effettuare con la candeggina. La prima parte dal presupposto che, come reazione chimica, la candeggina che entra in contatto con l’urina della donna incinta dovrebbe cominciare abbastanza velocemente a frizzare. La seconda, invece, suggerisce che l’esito positivo del test è indicato dal cambio di colore della candeggina, che da bianca dovrebbe arrivare ad assumere una tinta rossastra.
In realtà, ovviamente, nessuna di queste due teorie è provata né affidabile. Pare infatti che la candeggina cominci a frizzare sempre e in qualunque caso quando entra a contatto con la pipì. Quindi, soprattutto se non state cercando un figlio e la possibilità di essere incinta risulta per voi uno scenario negativo, vi sconsigliamo fortemente di tentare questo esperimento. Infatti, provocherebbe solo ulteriore ansia che non necessariamente è giustificata. Molto meglio, in questo caso, sarebbe attendere i risultati del test sanguigno effettuato in laboratorio oppure acquistare un normale test di gravidanza in qualsiasi farmacia. Se invece l’esperimento vi attrae e volete comunque tentarlo, fate molta attenzione a scegliere un ambiente aperto, quando possibile, e comunque ventilato, per versare la candeggina. Questa, infatti, genera alcuni fumi che si rivelano nocivi per la salute di esseri umani e animali. L’odore della candeggina è inoltre piuttosto sgradevole e i fumi che entrano nei vostri polmoni risulteranno particolarmente nocivi se siete effettivamente in gravidanza e desiderate portarla a termine. Se non disponete di un ambiente adeguato e volete comunque giocare un po’ in attesa dei risultati del vero test, scegliete un’opzione diversa tra quelle che vi proponiamo di seguito.
Un altro tentativo tra i test di gravidanza alternativi prevede invece l’utilizzo di bicarbonato per essere realizzato. In questo caso, come prima cosa, prendete un cucchiaio di bicarbonato e rovesciatelo in un normale bicchiere. Una volta fatto questo, versate anche dell’urina (più di qualche goccia) nello stesso bicchiere trasparente, in modo da coprire il bicarbonato già inserito. Aspettate qualche minuto e non perdete di vista il bicchiere per osservare la reazione che avviene al suo interno. In questo caso, la leggenda vuole addirittura che il test artigianale sia in grado non solo di rivelarci l’eventualità di una gravidanza ma addirittura, qualora il test fosse positivo, il sesso del feto.
Se, all’interno del bicchiere, si forma parecchia schiuma, si racconta che la donna che ha fatto pipì dovrebbe essere incinta di un maschio. Se, al contrario, non si apprezzano reazioni all’interno del contenitore, questo può significare due cose: che si aspetta una figlia femmina oppure che non è in corso alcuna gravidanza. La comodità di questo test, come gli altri totalmente inaffidabile, è che può essere effettuato comodamente con un ingrediente che si trova in qualunque casa.
Uno dei test di gravidanza alternativi più famosi è quello che deve essere effettuato con l’olio. Anche in questo caso, la principale comodità consiste nel fatto che l’ingrediente in questione è comunemente usato in cucina. Inoltre, a differenza della candeggina, non si tratta di un agente tossico né dannoso. Quindi, pur trattandosi di un test per nulla scientifico, non prova alcun rischio. Riguardo la natura dell’olio che va impiegato, esistono diverse versioni che sono state tramandate dalle nostra antenate. La prima sostiene che qualsiasi tipo di olio possa essere utilizzato e che la tipologia non altera in alcun modo i risultati del test. Un’altra variante, sicuramente di più recente invenzione, prevede invece che l’unico tipo di olio valido a questo fine sia quello extravergine di oliva.
Una terza variante prevede invece che la pozione magica sia a base di olio di pino. Si tratta di una sostanza spesso utilizzata per le pulizie domestiche, ma sempre più sostituita dai detersivi commerciali, quindi non è sicuro che chiunque ne possieda una scorta. Nel caso dell’olio d’oliva, il procedimento da seguire è il seguente. Versate in un bicchiere di plastica dapprima la vostra urina. Quindi, aggiungete solo quattro gocce di olio da cucina, che devono essere ben separate e distanti l’una dall’altra. Se queste quattro si avvicinano e si uniscono tra loro, il risultato è positivo. Se, al contrario, la separazione permane, l’esito è da considerarsi negativo.
La procedura, invece, cambia quando l’agente in questione è l’olio di pino. In questo caso, infatti, occorre munirsi di un contenitori e versarvi all’interno l’urina e l’olio di pino, mischiandoli. Quindi attendete alcuni secondi, tenendo d’occhio la vostra soluzione liquida. Se questa cambia colore rispetto a quello di partenza, ciò significa che la gravidanza è in corso. In caso contrario, ovvero quando il colore resta immutato, il risultato deve essere inteso come negativo.
Esiste inoltre un test di gravidanza alternativo da realizzare con l’aceto. Alcune fonti assicurano che l’aceto deve essere quello bianco, altre più generali non specificano questa caratteristica. L’aceto deve essere versato in un bicchiere insieme all’urina della donna che desidera sottoporsi al test. Purtroppo non abbiamo informazioni sulla quantità dei due componenti che occorre utilizzare. Quello che sappiamo, invece, è che occorre mescolare bene, possibilmente con un bastoncino di legno da buttare dopo l’uso. Durante questa operazione, sulla superficie del liquido compariranno delle bolle. Il test risulta positivo se, nel giro di qualche minuto al massimo, il colore della miscela cambia.
Oltre ai metodi citati, ne esistono almeno altri due straordinariamente diffusi: quello con l’aceto e quello con le foglie di Tarassaco. Insieme alla candeggina, si tratta dei metodi più utilizzati in passato. Essi sono così conosciuti proprio perché fino a meno di un secolo fa si riteneva davvero che si trattasse di veri e propri esami, validi e attendibili. Il dentifricio del primo dei due metodi deve essere rigorosamente bianco. Prendetene un po’ e spremetelo su un piattino o all’interno di un bicchiere, quindi mescolatelo con un po’ di urina. Ne bastano poche gocce, la quantità sufficiente a potersi mescolare con la pasta del dentifricio. La leggenda in questione racconta che, se la donna è incinta, il dentifricio dovrebbe reagire al contatto con la pipì diventando soffice e blu. Sembra superfluo specificare che, anche in questo caso, l’attendibilità scientifica del procedimento è nulla.
Il metodo delle foglie di Tarassaco risulta leggermente più lungo e complesso di tutti i precedenti già descritti. Esso prevede che si prendano almeno un paio di foglie di tarassaco da inserire in un contenitore, possibilmente di plastica. La foglie devono essere riparate ed evitare il contatto diretto con la luce solare. Bevete molta acqua e aspettate che la vescica sia piena: ciò significa trattenere lo stimolo di fare pipì fino a quando ciò risulterà impossibile. A questo punto, urinate nel contenitore, sopra le foglie di tarassaco, fino a sommergerle completamente. Attendete dieci minuti prima di riprendere in mano il contenitore, dunque osservate le foglie per rilevare l’eventuale presenza di puntini rossi su di esse. Se questi compaiono, l’esito del test è da considerarsi positivo. Una volta tentati tutti questi esperimenti, recatevi in farmacia e acquistate un vero test.