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L’OMS ha aggiornato le sue linee guida sullo svezzamento: gli alimenti semi-solidi nell’alimentazione del neonato vanno inseriti dopo il sesto mese di vita.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) più che di svezzamento (che letteralmente significa togliere il vizio) è più opportuno parlare di un cambiamento nella dieta alimentare del neonato: l’alimentazione, infatti, passa da quella esclusivamente composta da latte materno ad un’alimentazione semi–solida, prima, e solita dopo.
Molte sono le mamme che si chiedono quando sia opportuno iniziare lo svezzamento: l’OMS consiglia di iniziare intorno al 6° mese di vita del bambino, quando comunque il neonato è in grado di stare seduto in posizione eretta ed è capace a deglutire anche se, in realtà, non c’è una data fissa uguale per tutti i bambini.
Secondo, però, l’OMS è opportuno non togliere definitivamente il seno al neonato in quanto è stato riscontrato che il latte materno, anche durante la fase di svezzamento, è importante perché previene infezione gastrointestinali e respiratorie.
Cerchiamo di capire insieme quali sono le fasi dello svezzamento OMS e come seguirlo.
Svezzamento: cosa sapere
L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia vivamente di allattare esclusivamente al seno almeno per i primi sei mesi di vita del piccolo. Dopodiché è opportuno introdurre alimenti semi-solidi. La fase di svezzamento è molto importante e quindi va affrontata con tranquillità e cautela. Ogni alimento nuovo inserito nella dieta del neonato va sempre “testato” almeno per tre giorni, così da capire se ci possono essere delle reazioni allergiche. Zucchero e sale, invece, sono i nemici assoluti dello svezzamento che sicuramente non devono essere dati prima dell’anno di vita e dopo, se possibile, è meglio evitarli il più possibile. Per il neonato, la nuova alimentazione è tutta una scoperta quindi la mamma deve avere molta pazienza: un cibo inizialmente rifiutato va riproposto dopo qualche giorno magari cucinato in maniera differente.
Linee guida ufficiali svezzamento OMS
Le linee guida ufficiali sullo svezzamento OMS si affermano che il lattante a sei mesi sia pronto a ricevere cibi solidi, in quanto in questa età si completa la maturazione intestinale e lo sviluppo neurologico consente di afferrare, masticare e deglutire in maniera efficace.
L’OSM, inoltre, consiglia di offrire il cibo con un cucchiaino, senza forzare il bambino, consentendogli eventualmente di toccare cibo nel piatto e mangiare con le mani.
Non si deve mai insistere se il bambino non gradisce qualche alimento. E’ bene, inoltre, alternare diversi colori, sapori e consistenze. Entro i 9-12 mesi il bambino, infatti, dovrebbe aver provato un’ampia varietà di cibi e di sapori, abituandosi progressivamente a consumare oltre al latte, altri due pasti principali (pranzo e cena) e uno-due spuntini.
Compiuto l’anno di vita il bambino potrà mangiare molti dei cibi consumati dai membri del nucleo familiare se gli si offrono senza zucchero e sale. Può essere introdotto, infine, il latte vaccino intero come componente lattea della dieta, che comunque non dovrebbe essere assunto in quantità superiori ai 200-400 ml.
Come seguire lo svezzamento OMS
I primi cibi diversi dal latte possono essere frutta e verdura, per poi inserire gradualmente carni e carboidrati. Per seguire le linee guida aggiornate dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sullo svezzamento dei neonati è comunque possibile consultare il sito ufficiale del Ministero della Salute dove troverete tutte le informazioni necessarie. Sarà comunque il vostro pediatra di fiducia a seguirvi in questa fase di vita del bambino.
- Fino a quattro mesi: il bimbo si nutre solo di latte materno oppure con il latte artificiale, si parte da 6-7 poppate al giorno fino a ridurre sempre più a mano mano che vengono introdotti i nuovi alimenti.
- Dai cinque mesi: si può introdurre la frutta che verrà data o a metà mattina, oppure a metà pomeriggio, in base all’appetito del piccolo. Si inizia sempre con la mela, grattugiata. Se ne avete la possibilità, offrite sempre frutti di stagione e freschi, che hanno più sapore, evitando sempre e solo omogeneizzati.
- Dai sei mesi: si inizia il vero e proprio svezzamento, via libera alle verdure passate, provate con i broccoli, le carote, i fagiolini, le zucchine, le patate. Potete iniziare anche a fargli assaggiare un po’ di prosciutto cotto frullato, o dell’omogeneizzato di carne bianca.
- A sette mesi, il bimbo riesce a masticare: provate a dargli dei piccoli pezzetti di mela o di prosciutto cotto senza polifosfati aggiunti.
- A otto mesi può assaggiare passati di verdura fatti con lenticchie, fagioli, cavolfiori e sedano sono i benvenuti, ma sotto forma di puree, e provare nuova frutta.
- A nove mesi di solito è già spuntato qualche dentino, perciò potete provare a dargli cibi sempre più solidi anche se davvero sminuzzati. Potete anche inserire nella sua alimentazione la marmellata di frutta, i cereali e la frutta cruda matura. I cibi possono essere insaporiti con sedano, basilico e aglio.
- A dieci mesi, potete procedere con tutti i cereali compresi avena, segale e orzo.
- A undici mesi, via libera al pesce e al tuorlo dell’uovo. Per l’albume bisognerà aspettare ancora qualche mese.
- A dodici mesi ormai il bambino dovrebbe aver assaggiato tutti gli alimenti, aver iniziato anche a farvi capire quali sono le sue preferenze in termini di gusto e può iniziare a mangiare ciò che mangiano i grandi, facendo sempre comunque attenzione ai metodi di cottura e al condimento: è bene infatti ricordare che il sale andrebbe quasi del tutto escluso dalla dieta dei più piccoli.