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Lo svezzamento è una tappa fondamentale nella vita dei bambini. Dopo mesi di allattamento esclusivo, i neonati hanno il loro primo approccio con altri sapori e altre consistenze. In questo modo, il bambino comincia ad abituarsi a una nuova alimentazione, includendo pian piano tutti i nuovi cibi. Si passa quindi da una alimentazione a base di latte a una fatta di cibi solidi. In genere gli elementi che fanno capire che il bambino è pronto ad affrontare la fase dello svezzamento sono: è in grado di stare seduto da solo, mostra interesse verso il cibo e ha raddoppiato il peso rispetto alla nascita. Ma qual è la tabella da seguire per uno svezzamento corretto?
Svezzamento bambini: la tabella da seguire
L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia l’allattamento esclusivo per i primi 6 mesi del neonato. Nonostante ciò, è possibile anche anticipare per vari motivi lo svezzamento. Per uno svezzamento classico e graduale, i nuovi cibi vanno introdotti poco alla volta. Si inizia con il classico brodo vegetale, si aggiungono poi le prime creme di riso o di mais, per poi continuare con la carte e il pesce frullato. I nuovi cibi vanno introdotti con cautela. In base all’età del bambino può risultare utile seguire una tabella. Per ogni dubbio o domanda, si può sempre fare riferimento al pediatra che potrà consigliarvi i vari cibi da introdurre mese per mese.
Svezzamento a 4 mesi
Molti pediatri, al compimento dei 4 mesi del neonato, suggeriscono di iniziare a integrare l’allattamento con la frutta. Magari per uno spuntino a metà mattina o a metà pomeriggio, in genere, si comincia con mela, pera, banana, prugna, qualche goccia di limone nella frutta. Si scelgono questi alimenti perché risultano più digeribili e adatti per lo stomaco del neonato.
Svezzamento a 5 mesi
A partire dal quinto mese, la mamma può introdurre nell’alimentazione del neonato nuovi alimenti. C’è chi sceglie di iniziare con le pappe di latte e chi invece con il brodo vegetale. In ogni caso gli alimenti che il neonato può cominciare ad assaporare sono patata, carota, zucchina, zucca, crema di riso, mais e tapioca, liofilizzato di coniglio, tacchino, pollo, vitello e manzo, parmigiano e olio extra vergine di oliva nella pappa.
Svezzamento a 6 mesi
I 6 mesi rappresentano nell’alimentazione del bambino uno spartiacque. Il perché è da riscontrarsi nel fatto che fino ai 6 mesi i bambini hanno seguito un’alimentazione a base di latte. Alcune mamme, invece, hanno già deciso di cominciare a introdurre nuovi sapori. In ogni caso, il sesto mese di vita, rappresenta il momento in cui, in base alle linee guida dell’OMS, i neonati possono conoscere nuovi cibi. A 6 mesi, il bambino comincia a toccare i cibi, per lui nuovi. Albicocca, pesca, sedano, porro, cipolla, insalata, finocchi, calvolfiori, spinaci, semolino, crema multicereali, omogeneizzati di carne, formaggio ipolipidico possono essere tranquillamente inclusi nella dieta del neonato.
Svezzamento a 7 mesi
A 7 mesi la mamma può decidere di inserire una seconda pappa giornaliera. Gli ingredienti cominciano a variare, perché vengono aggiunti la pastina minuscola, la ricotta fresca e lo yogurt intero.
Svezzamento nei mesi successivi
Sono tanti gli alimenti finora introdotti all’interno della dieta del bambino. È importante ricordare che, nonostante i nuovi alimenti, il bambino continuerà ad assumere giornalmente un’importante quantità di latte. A partire dagli 8 mesi il bambino potrà assaggiare le arance e i mandarini spremuti, la pastina piccola, il prosciutto cotto, diversi tipi di formaggio, e soprattutto verranno introdotti il merluzzo, la trota, la sogliola, la platessa, il nasello e il palombo, nonché i legumi. Dai 9 mesi il tuorlo dell’uovo sciolto nella pappa, pesce spada, salmone e lessato di carne. Al compimento del decimo mese, verrà introdotto il pomodoro (con cautela) e la pastina media.
In ogni caso, qualsiasi tipo di svezzamento si decida seguire, risulta fondamentale consultare il proprio pediatra che saprà indicarvi la strada da seguire.