Molte mamme vivono in un costante stato di stress dettato dall’ansia di non riuscire a controllare al cento per cento i propri figli. Oggi questo tipo di stress ha un nome: stress da ipervigilanza.
Lo stress da ipervigilanza
La stanchezza che accompagna le madri nel corso della loro giornata ha un nome ben preciso: stress da ipervigilanza. Tutto diventa molto più complesso e difficile da gestire se la madre in questione deve contemporaneamente lavorare e dedicarsi alla cura dei figli. Lo stress da ipervigilanza esiste ed è sotto i nostri occhi tutti i giorni: si tratta di uno stato di ipersensibilità mentale e sensoriale causata dal sentirsi in obbligo di dover individuare minacce e pericoli. La donna viene sottoposta ad una pressione psicologica senza eguali e questo fa sì che sia più stanca e irritabile. Curioso è il fatto che lo stesso stress sia attribuito anche ai soldati all’interno dei contesti bellici: il soldato, come la madre, vigila su qualsiasi minaccia possa presentarsi attorno a lui. La madre, come il soldato, deve fare attenzione, prevedere e stare in guardia per far sì che la sua famiglia (o la squadra, nel caso del soldato) sia al sicuro. Settimane e mesi trascorsi in questo stato d’animo arrivano a generare estrema stanchezza, sia fisica che mentale.
Come superare lo stress
Questa malattia vera e propria, che affligge ogni anno migliaia di mamme e neo mamme, non deve essere sottovalutata. Il troppo stress potrebbe portare ad un esaurimento nervoso se trascurato, e questo non gioverebbe ne alla mamma ne al bambino. Avere ogni cosa sotto controllo è impossibile per chiunque, anche se le donne sono più soggette ad andare in crisi quando questo non accade. Un problema che sembrerebbe quindi prettamente femminile e che colpisce soprattutto le neo mamme. Sia che rimanga a casa ad accudire la famiglia, sia che torni al lavoro una madre sarà costantemente preoccupata che nulla di brutto possa accadere al proprio figlio, che abbia mangiato all’ora giusta, che la babysitter sia andata prenderlo a scuola e così via. Sicuramente allentare la tensione e la quantità di impegni giornalieri gioverà sullo stato emotivo della mamma ed anche su quello del bambino. Prendersi del tempo per se per sfogare la tensione è il primo passo, praticando dell’attività fisica costante o rilassandosi con un bagno caldo, un massaggio o una buona lettura. Inoltre è importante dopo un primo periodo di assestamento, imparare a delegare alcuni impegni riguardanti i figli a familiari di cui ci si fida. Ritagliare del tempo di qualità con il proprio bambino ripagherà nel lungo periodo e allevierà le tensioni.