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Se il vostro bambino ha la febbre e lamenta un forte mal di gola, è molto probabile che il suo organismo stia combattendo contro lo streptococco. Quali sono i sintomi e cosa bisogna fare in caso di streptococco nei bambini? Scopriamolo insieme.
Streptococco nei bambini: cos’è
Lo streptococco è un batterio estremamente diffuso, e infatti il 30% dei bambini ne è portatore sano. In questi casi, i piccoli non possono trasmettere l’infezione agli altri e non mostrano alcun sintomo: quindi non dobbiamo assolutamente somministrare loro antibiotici né penicillina. Anzi, possiamo dire che individuare un portatore sano di streptococco è un errore, perché un bambino che non presenta sintomi non deve essere sottoposto al tampone. Al contrario, invece, il tampone è fortemente consigliato nel caso in cui il piccolo presenti febbre e dolore alla gola. Infatti, senza il risultato del test, nessun medico potrà distinguere, a occhio nudo, un’infezione virale da una batterica.
Esistono vari tipi di streptococco: alcuni risultano innocui per l’essere umano, mentre altri possono causare varie malattie come faringite, tonsillite, otite, polmonite, meningite e infezioni generalizzate. In particolare, lo Streptococcus Pyogenes è il principale batterio che causa faringite e faringotonsillite. Nella maggior parte dei casi, tale disturbo è di origine virale, mentre solo il 20-30% dei casi è provocato dal batterio dello streptococco. La faringite da streptococco è più frequente nei bambini di età scolare e negli adolescenti, tra i 5 e i 15 anni d’età. Nella maggior parte dei casi non si presenta mai prima che il bambino abbia compiuto 3 anni.
Streptococco nei bambini: i sintomi
Fare un discorso generico sui sintomi da streptococco è molto complesso, dal momento che bisogna considerare parecchi fattori. Una faringotonsillite da streptoccoco nei bambini, infatti, si caratterizza per i seguenti sintomi:
- forte e improvviso mal di gola;
- febbre alta superiore ai 38° C;
- arrossamento della faringe e delle tonsille;
- presenza di puntini rossi sul palato molle;
- placche sulle tonsille;
- ingrossamento delle ghiandole del collo.
Altri sintomi, meno frequenti, sono: cefalea, dolore di stomaco e nausea o vomito.
Come fare la diagnosi
Diagnosticare lo streptococco nei bambini considerando solo i sintomi non è semplice. Molto spesso, infatti, anche i più esperti ricorrono al tampone faringeo, l’unico che può spazzare via qualsiasi dubbio. L’osservazione clinica è comunque fondamentale e serve al dottore per capire in quali casi bisognare effettuare il test. Il tampone non va fatto nei soggetti asintomatici, ma solo a coloro che presentino mal di gola e febbre. Come si fa il tampone? Il prelievo viene effettuato sfregando energicamente un grande cotton fioc sull’orofaringe e sulla superficie di entrambe le tonsille, evitando di toccare altre parti della cavità orale o di contaminarlo con la saliva. Molti pediatri, infine, dispongono di un test rapido che, in soli 5 minuti, permette di avere il risultato.
Come curare lo streptococco nei bambini
Qualora il tampone faringeo dovesse risultare positivo, allora sarà il momento di sottoporre i vostri bambini alla terapia antibiotica. Il principio attivo, solitamente prescritto dal pediatra, è l’amoxicillina, da assumere per circa 10 giorni, rimanendo comunque sotto stretta osservazione medica. La terapia prescritta va portata a termine anche se i sintomi migliorano già dopo i primi giorni. L’antibiotico aiuta a guarire più velocemente e impedisce la diffusione della malattia. Il pediatra può decidere di associare all’antibiotico altri medicinali antidolorifici e/o antipiretici, come paracetamolo e ibuprofene.