Lo strabismo nei bambini è più comune di quanto si pensi. A volte si risolve con la crescita, ma molte altre va effettuato l'intervento.
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Lo strabismo nei bambini è quel problema fisico per il quale il punto di fissazione di uno oppure di entrambi gli occhi risulta deviato dalla posizione in cui si dovrebbe trovare e spesso richiede un intervento: in modo pratico si nota una mancanza di simmetria degli occhi. Questo problema in genere si riscontra fra il 2 ed il 4% della popolazione ed ha una percentuale leggermente più alta durante l’età infantile.
Generalmente lo strabismo sotto i sei mesi d’età non è monitorato, e ciò accade perché la maggior parte delle volte questo problema si risolve con la crescita, almeno che non vi siano sindromi genetiche riscontrate.
Nel caso in cui, trascorsi i sei mesi d’età, vi siano ancora tracce di strabismo, occorre iniziare un percorso di visite con il medico specializzato. In determinati casi occorre procurare al bambino particolari occhiali che lentamente possano correggere il cosiddetto occhio pigro.
La maggior parte delle volte è bene concordare un intervento chirurgico: operando pazienti in età infantile si riducono i problemi in età adulta. L’intervento viene svolto in anestesia generale ed ha una durata media di 30 – 60 minuti; il risveglio e lo smaltimento dell’anestesia sono agevolati dalla breve durata dell’operazione ed il periodo successivo non evidenzia dolori particolari o medicazioni eccessive. La media degli interventi dello strabismo evidenzia però che esiste la possibilità di dover affrontare non uno, ma ben due interventi: questo accade perché a seguito del primo, il punto di fissazione potrebbe nuovamente modificare la sua posizione deviando dallo stato corretto.
Lo strabismo non è solo un piccolo difetto estetico, ma nella maggior parte dei casi comporta una lenta ma duratura perdita della funzionalità della vista. In parole semplici viene compromessa la capacità dell’occhio di vedere.
Per queste ragioni è assolutamente sconsigliato tralasciare questo disturbo: anche se a volte si risolve da solo, lo strabismo ha bisogno di un controllo medico rigoroso che faccia comprendere ai genitori tutto ciò cui si può andare incontro. Intervenire su soggetti adulti per correggere lo strabismo è infatti molto più complicato sia perché la funzionalità dell’occhio risulta ridotta, dati il tempo trascorso prima dell’operazione, sia perché il recupero successivo può essere più doloroso e soggetto ad infezioni di qualsiasi tipo.
In caso di soggetti non problematici, può essere coinvolto uno specialista dopo i sei mesi d’età. Bisogna anche comprendere che la media nazionale di un intervento risolutivo a seguito dello strabismo rimane stabile entro i 3 anni d’età. I consulti specialistici riguardano innanzitutto la figura dell’oculista, poi dell’optometrista e dell’anestesista se si decide di optare per l’intervento chirurgico. Queste tre figure sono risolutive e devono avere avuto necessariamente esperienza coi bambini. In ogni caso lo strabismo non è un problema da sottovalutare e necessita delle dovute attenzioni genitoriali e mediche.