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Storia della Befana per i bambini: le origini

La storia della Befana per i bambini: come nasce la tradizione e da dove proviene la vecchina più conosciuta dai piccoli.

Il giorno dell’Epifania è quasi arrivato e si sa che ogni festa porta via. Si tratta di una ricorrenza molto importante, attesa da tutti i bambini che non vedono l’ora di svegliarsi e trovare ai piedi del loro letto una calza piena di dolciumi e, ogni tanto, anche di carbone dolce. Ma qual è l’origine di questa tradizione: ecco la storia della Befana per i bambini.

La storia della Befana per i bambini

Molti bambini, dopo aver scoperto la vera storia di Babbo Natale, si chiedono cosa nasconda la tradizione della Befana: ecco la vera leggenda da raccontare.

C’era una volta una casetta che sorgeva un po’ discosta dal villaggio. Era una casetta piccola e un po’ malconcia, e ci viveva una vecchina che usciva ogni mattina per fare legna nel bosco. Poi tornava a casa e si sedeva accanto al focolare insieme al suo gattino. Raramente vedeva delle altre persone: nel villaggio aveva la fama di essere una strana vecchina, un po’ maga, e nessuno si spingeva fino a quella casetta isolata, soprattutto in inverno, quando venti gelidi colpivano a raffica le regione.

Una sera, una fredda sera di gennaio, la vecchina (che si chiamava Befana) sentì all’improvviso bussare alla sua porta. Naturalmente si spaventò: chi poteva essere, a quell’ora e con quel tempo? All’inizio non voleva aprire, ma poi la curiosità la vinse. E, quando aprì… oh, meraviglia! Davanti a lei c’erano tre orientali riccamente vestiti, che erano scesi dai loro cammelli per chiederle la strada per Betlemme. La vecchina era stupefatta: perché mai volevano andare a Betlemme? I tre viandanti – sì, proprio loro, i Re Magi! – le raccontarono allora che stavano andando a portare i loro doni al Bambino Gesù e la invitarono a unirsi a loro.
La Befana ci pensò un po’ su, ma… chi se la sentiva di partire con un freddo simile? Così li lasciò andare, dopo aver dato loro le indicazioni che chiedevano.

Poi però si pentì. Aveva commesso un grande errore! Presto, doveva raggiungerli! Così uscì a cavallo della sua scopa (sì, la Befana un po’ maga lo era davvero!) per cercarli e andare con loro a rendere omaggio a Gesù, ma non riuscì più a trovarli. Perciò ebbe un’idea: si fermò in tutte le case, lasciando un dono a ogni bambino, nella speranza che uno di loro fosse Gesù.
E da allora ha continuato, anno dopo anno, a portare i suoi doni a tutti i bambini nella notte tra il 5 e il 6 gennaio.

Le più belle poesie sulla Befana

Sono tanti i testi dedicati alla vecchina più conosciuta in tutto il mondo: eccone alcuni.

6 Gennaio

Sopra i tetti, pian pianino
va la vecchia e, dal camino,
poi si cala e giù rimbalza
per riempire la tua calza
di carbone o di dolcetti
di arance e di giochetti.
Poi risale, se ne va
e un altr’anno tornerà!

È arrivata la Befana

È arrivata la Befana
coi balocchi pei bambini;
rimboccata ha la sottana
ed è scesa nei camini.

Ha trovato scarponcini
e calzini trasparenti,
li ha riempiti con dolcini
per far bimbi assai contenti.

Ogni cosa ha poi lasciato
con sveltezza e cuor contento:
nessun bimbo s’è svegliato
proprio allora in quel momento.

Risalita nei camini
è scappata in grande fretta.
La sognavano i bambini,
quella povera vecchietta!!

Viene viene la Befana

Viene, viene la Befana
da una terra assai lontana,
così lontana che non c’è…
la Befana, sai chi è?

La Befana viene viene,
se stai zitto la senti bene:
se stai zitto ti addormenti,
la Befana più non senti.

La Befana, poveretta,
si confonde per la fretta:
invece del treno che avevo ordinato
un po’ di carbone mi ha lasciato.

Scritto da Francesca Belcastro
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