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Lo spotting è riconoscibile da perdite di sangue di colore scuro che si manifestano lontano dal ciclo. Il fenomeno può, talvolta, destare preoccupazione in chi lo vive. A volte, rappresenta un campanello d’allarme, altre volte l’anticipazione della prossima menopausa. Cosa accade quando si manifesta? Quali sono i sintomi e quando occorre preoccuparsi?
Spotting
Le perdite vaginali sono, generalmente, fisiologiche e non devono destare alcun tipo di preoccupazione nella donna, tuttavia il loro colore e la consistenza possono essere segnali che il corpo ci vuole comunicare.
Quando le perdite vaginali sono di colore marrone possono provocare preoccupazione. In questo caso, dunque, è necessario individuare sintomi e cause, nonché l’eventuale periodicità e ripetizione nel tempo delle stesse, così da valutare la situazione con il ginecologo.
Le perdite marroni sono sempre perdite di sangue che, contrariamente alle mestruazioni, comportano la fuoriuscita di poco sangue che rimane in vagina per più tempo, ossidandosi (da qui il colorito marrone). Questo tipo di perdite si chiama spotting e può comparire prima di un ciclo mestruale, tra un ciclo e l’altro, oppure in gravidanza.
Nella maggioranza dei casi lo spotting non deve destare preoccupazione (sopratutto se si verifica come episodio singolo), l’importante è conoscere sintomi e cause.
Spotting: cause
Le cause del verificarsi dello spotting (o perdite ematiche scure) possono essere molte, le principali sono stanchezza, tensione, stress. Questi tre stati d’animo possono infatti influenzare l’attività dell’ipotalamo che regola, tra l’altro, i cicli mestruali.
Altre cause possono essere individuate nelle cattive abitudini alimentari e i disturbi alimentari che possono influire sulla regolarità del ciclo mestruale, causando episodi di spotting.
Nei primi mesi di assunzione di contraccettivi ormonali è normale la comparsa di spotting tra un ciclo e l’altro. Lo spotting in questo caso è una possibile risposta dell’organismo all’introduzione di estrogeni progestinici. In questo caso la comparsa di spotting è ritenuta normale se si esaurisce entro i primi 4 mesi dall’assunzione di ormoni.
E ancora, lo spotting potrebbe verificarsi in concomitanza al periodo ovulatorio. In questo caso sarebbe preferibile effettuare delle verifiche per individuarne le cause in quando ciò potrebbe essere sintomo di disturbi ormonali, sindrome dell’ovaio policistico, cisti ovariche.
Infine, nelle prime settimane di gravidanza eventuali perdite marroni sono da considerarsi normali in quanto indiche che l’ovulo fecondato si stia annidando nell’endometrio.
Premenopausa
La premenopausa è una fase che attraversano molte donne di età compresa tra i 35 e i 45 anni, anche se questo dato non è da intendersi come assoluto. Come per tutte le cose che riguardano l’organismo umano, non c’è mai una regola fissa.
Tuttavia, la premenopausa è un periodo di naturale transizione che precede (come dice il nome) quello della menopausa.
Ma cosa avviene esattamente durante la premenopausa? Quali sono i sintomi che possono comparire? E quando è il caso di preoccuparsi?
Sintomi premenopausa
I fattori che indicano che la premenopausa è vicina o iniziata possono essere molteplici: da un gonfiore generale alla depressione, cambio di appetito, continui sbalzi di umore, irritabilità e spotting.
Spesso, con la premenopausa, la donna conosce infatti anche il fenomeno dello spotting.
Questo fenomeno non è nulla di assolutamente grave, anzi, in prenopausa è un fattore fisiologico e ormonale che non ha conseguenze ma, come per tutti i piccoli segnali che il nostro corpo manda, è sempre bene non sottovalutarli.
Anche durante la prenopausa, infatti, gli episodi di spotting devono essere tenuti sotto controllo in quanto, in alcuni casi, potrebbero nascondere qualcosa d’altro.
Sintomi
La sindrome premestruale indica l’insieme di sintomi (fisici e psichici), che ci segnalano che il nostro ciclo mestruale non sta più funzionando nel giusto modo.
Si possono avvertire dolori al basso ventre durante le ovulazioni, forti tensioni al seno qualche giorno prima dell’arrivo del ciclo mestruale (mastodinia), mal di schiena, gonfiore generale, mal di testa e nausee.
Ai sintomi fisici possono aggiungersi disturbi psicofisici, come stanchezza, depressione, ansia, cambiamenti d’umore.
Quando preoccuparsi
Come detto lo spotting è un fenomeno molto frequente nella maggior parte delle donne, soprattutto in età fertile, ma anche nel corso della premenopausa.
Non si tratta di un problema grave tuttavia, in alcuni casi, è meglio recarsi dal ginecologo di fiducia perché lo spotting potrebbe essere indice di disturbi da non sottovalutare.
Per questo motivo (e per molti altri) è importante che ogni donna si sottoponga periodicamente (una volta all’anno o ogni due anni in base all’età), all’esame del Pap Test.
Possibili patologie
Alcune patologie che interessano l’ambiente vaginale sono proprio anticipate, preannunciate dalla comparsa di spotting.
Tra queste ci sono indubbiamente le cisti ovariche, l’ectopia del collo dell’utero, endometriosi, polipi o fibromi.
Cisti ovariche
Quando lo spotting compare in concomitanza con l’ovulazione e questo si ripete per più cicli, può indicare appunto la presenza di cisti.
In questo caso è importante sottoporsi a una visita ginecologica e un’ecografia pelvica.
Ectopia del collo dell’utero
Quando una parte del tessuto di rivestimento della cervice si sposta verso l’esterno dell’utero e si impianta sull’epitelio vaginale si parla di ectopia del collo dell’utero.
Tale situazione si può diagnosticare con una semplice visita ginecologica. Oltre allo spotting, può provocare una maggiore perdita di secrezioni vaginali oppure piccole fuoruscite di sangue dopo il rapporto sessuale.
Endometriosi
Si manifesta quando parti dell’endometrio si trovano al di fuori di quest’organo, ad esempio sull’ovaio, nella tuba o in altri organi extraddominali. L’endometriosi provoca alla donna dolore nel basso addome.
Le mestruazioni e le perdite da spotting sono in genere piuttosto dolorose.
Polipi e fibromi
Piccoli tumori benigni, come polipi e fibromi, possono essere causa della comparsa di spotting incontrollato.
La loro diagnosi è possibile attraverso una semplice ecografia. Sarà poi cura del proprio medico-ginecologo a consigliare la terapia adatta per la loro rimozione.