Il 25 Giugno 2014 il Governo Renzi ha emanato un decreto per la riforma della Pubblica Amministrazione che, secondo le intenzioni del premier, dovrebbe favorire l’ingresso di 15 mila giovani nel pubblico impiego nel giro dei prossimi tre anni. Si tratta cioè di un vero e proprio ricambio generazionale, reso possibile anche dal provvedimento (che entrerà in vigore ad Ottobre prossimo) che stabilisce la revoca dei trattamenti in servizio, che allungavano i tempi della carriera oltre l’età fissata per andare in pensione.
Il decreto, firmato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale è così intitolato: “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per efficienza degli uffici giudiziari”.
Il Ministro Madia, che ha elaborato la riforma insieme al premier, ha parlato di “staffetta generazionale”, per indicare il suo tentativo di “svecchiare” la Pubblica Amministrazione attraverso il prepensionamento di circa 85 mila “esuberi” del pubblico impiego, consentendo così un turn over di giovani più freschi e motivati.
C’è chi però ritiene che tale manovra vada fatta in maniera assai , oculata, per non disperdere le competenze professionali dei lavoratori “maturi”, e che invece rappresentano una notevole risorsa per chi si accinge a fare il suo ingresso nel mondo del lavoro.