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;Tecnicamente tutti i bambini intorno ai due anni, mese più mese meno, sono in grado di controllare gli sfinteri e, quindi, di comprendere l’arrivo della pipì e della popò.
Questa fare nel gergo delle mamme si chiama “spannolinamento“.
Ogni bambino è diverso da un altro e quello che è valso per il primo figlio, per il nipote o per la figlia della vicina di casa, non è detto che sia valido per il tuo. Conoscerai sicuramente il tuo bimbetto più di chiunque altra persona al mondo e saprai esattamente quando per lui o lei sarà arrivato quel momento ideale per dire addio ai cambi di pannolino e alle creme per il culetto per correre incontro al suo nuovo amico: il vasetto.
Via il pannolino. Quando?
Considera che prima di tutto devi credere tu stessa che arrivato il momento giusto per levare il fardello del pannolino: se tu sarai bene motivata, tuo figlio percepirà la tua determinazione e lo spannolinamento non sarà uno spauracchio nè per lui nè per te.
Se i due anni coincidono con l’arrivo dell’inverno, non temere la stagione invernale perché le strategie che metterai in atto non sono determinate dal tempo meteorologico ma dall’esigenza di renderlo indipendente, insegnandogli a conoscere meglio i messaggi del suo corpo.
È vero che si sta di più in casa ma questa deve essere una buona occasione per parlare con il bimbetto o la bimbetta: imparerà a riconoscere i suoi bisogni riguardo alle funzioni della pipì e della popò così come ad avvertire la fame, la sete, a manifestare caldo o freddo e via di seguito.
Strategie o necessita?
Come fare uno spannolinamento efficace
Nel momento in cui decidi per lo spannolinamento, una giusta accortezza che dovrai avere è di individuare un periodo che non coincida con l’arrivo di un fratellino, con un trasloco, con l’inserimento al nido o alla scuola dell’Infanzia.
Parla con il tuo pupo o la tua pupa mettendolo al corrente che ci sarà questo cambiamento nelle sue abitudini: ogni trenta minuti si farà visita al vasino, predisposto appositamente, e si gioirà anche soltanto se uscirà un solo gocciolino di pipì. Ogni piccolo traguardo, anche il minimo, dovrà essere lodato per il raggiungimento dello scopo finale: l’addio al pannolino.
Il patto dei trenta minuti
Il patto dei trenta minuti deve valere anche quando siete fuori di casa; facendo anche una mappa mentale dei bagni pubblici disponibili: munisciti di copri water e non farti nessun tipo di problema. Porta in ogni caso con te un cambio per eventuali necessità e non mortificarlo per eventuali suoi insuccessi.
Dimostra al pupetto che sai cosa stai facendo, in ogni occasione, non darti mai per vinta.
Importante è che tu non perda mai la fiducia in ciò che stai portando a termine e non farti venire in mente di fare un po’ vasino e un po’ pannolino: il bimbetto si sentirà confuso.
L’unica eccezione che puoi concederti è di fargli indossare il pannolino durante le ore notturne o il riposo pomeridiano; l’unico fine è di non interrompere il suo sonno e, forse, anche il tuo. Se decidi in tal senso parlagliene: si sentirà coinvolto maggiormente in questo cambio importante delle sue abitudini.
Vedrai che in brevissimo tempo il pannolino non sarà più bagnato durante il sonno e presto arriverà il momento di levarlo anche in quelle ore.
Se ci credi tu per prima che sia possibile, finirà per crederci anche tuo figlio.
Altri aspetti
Spannolinamento senza crisi
Può darsi che ci saranno momenti di sconforto. Sarà il tuo buon senso a guidarti nel non mortificare il tuo pupetto o la tua pupetta. Ricorda che è sempre un bambino e che ha bisogno di imparare: osserverà ogni tua emozione e se gli darai fiducia, sarà molto motivato.
Anche per lui il momento del pannolino era un’occasione per ricevere coccole da te ma tieni quei ricordi come tali.
Non temere improvvisi attacchi di popò. Il suo organismo si saprà regolare: non solo lui ma anche tu imparerete a prevenire eventuali corse in bagno.
Sii fiduciosa e tutto avverrà con naturalezza e serenità. È un momento della vita che ricorderai con tenerezza.