La mastite è una condizione che può colpire molte donne in qualsiasi periodo della vita ma risulta più diffusa durante i primi sei mesi di allattamento al seno. Le donne che non allattano al seno presentano invece un maggior rischio di essere colpite dalla stessa patologia con l’insorgere della menopausa. Si tratta di una infiammazione al seno che, nella maggior parte dei casi, viene provocata da un’infezione. Essa può essere classificata come puerperale, quando avviene durante l’allattamento al seno, oppure non puerperale, quando riguarda un qualunque altro momento della vita. La malattia può colpire anche gli uomini che, tuttavia, risultano interessati in misura minore.
Mastite carcinomatosa
Normalmente la mastite si rivela fastidiosa ma innocua, soprattutto se avviene durante l’allattamento. Cionondimeno, è necessario rivolgersi al medico che solo sarà in grado di compiere una diagnosi accurata e di segnalare eventuali rimedi o terapie. Durante gli esami relativi alla patologia, potrebbero essere prescritte anche una ecografia o una mammografia al fine di escludere la malaugurata ipotesi di un tumore al seno.
Un particolare tipo di questa malattia consiste nella mastite carcinomatosa, o carcinoma mammario infiammatorio. Esso ha luogo quando le cellule tumorali bloccano i vasi linfatici del seno. Proprio questo blocco causa l’arrossamento della pelle, nonché il caratteristico gonfiore. Il carcinoma in questione viene considerato localmente avanzato. Questa definizione implica che, dal suo punto di origine, esso si è diffuso ai tessuti, ed eventualmente ai linfonodi, vicini. La mastite carcinomatosa, comunque, può essere facilmente scambiata per una banale infiammazione del petto, poiché i sintomi appaiono essenzialmente analoghi. Occorre rivolgersi con maggiore urgenza al medico quando si notano cambiamenti nella pelle.
Mastite sintomi
I primi sintomi che possono insorgere a segnalare l’infiammazione in corso sono l’arrossamento del seno, un dolore locale, dolore e sensazione di calore al tatto. Successivamente a questo quadro sintomatico potrebbero aggiungersi i sintomi simil-influenzali, inclusa la febbre e, in uno stato ancor più avanzato, anche un ascesso, il quale comunque non si sviluppa se non occasionalmente. Normalmente la mastite colpisce uno solo dei due seni anziché entrambi (questa seconda situazione, sebbene piuttosto rara, potrebbe comunque verificarsi talvolta). Oltre ai primi sintomi, che abbiamo già descritto, esistono altri segnali che ci informano che probabilmente l’infiammazione è in corso.
Innanzitutto, il seno si gonfia e insorge contemporaneamente una sensazione di malessere generale. Il dolore e il bruciore di cui abbiamo parlato potrebbero affliggere la paziente in modo continuo oppure, al contrario, manifestarsi unicamente durante l’allattamento. L’arrossamento del seno non deve essere necessariamente diffuso; anzi, spesso riguarda solo l’area che circonda il capezzolo. Potrebbero inoltre riscontrarsi la presenza di una massa più dura all’interno della mammella, febbre dai 38 gradi in su ed è persino possibile sperimentare episodi di perdite di sangue dal capezzolo.