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Qualcuno avrà già sentito parlare della sindrome feto alcolica. Ma che cos’è nel dettaglio e come si può riconoscere? Esistono anche delle apposite terapie da prendere in considerazione per risolvere la problematica.
Sindrome feto alcolica
La sindrome feto alcolica è data dai danni causati dall’uso di alcool durante la dolce attesa. Vale a dire che l’uso di sostanze alcooliche in gravidanza può creare questa patologia. Si tratta di una malattia che è stata scoperta a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. L’alcool, se assunto in massicce dosi in gravidanza, può creare delle malformazioni e delle alterazioni di comportamento che vengono chiamate con un termine inglese: Funny Looking Kids. I sintomi che i bambini presentano sono molteplici, oltre a presentare un aspetto molto strano. Sono quindi provocati dall’alcool che la mamma ha assunto durante i nove mesi di gravidanza. Tra le problematiche che questo morbo crea ritroviamo delle anomalie fisiche e mentali, deficit di attenzione e di apprendimento, ma anche alcuni tipi di alterazioni comportamentali. Purtroppo, i danni che vengono provocati da questa malattia sono permanenti: vale a dire che non scompaiono con il passare del tempo, nemmeno con opportune terapie. Da considerare, inoltre, che la malattia si può senza dubbio evitare. Se, ad esempio, la donna non consuma alcool durante la gravidanza, non sarà affatto possibile che questa patologia venga al feto.
Ma perché l’alcol fa così male al feto? Si tratta di una sostanza che crea alterazioni e morte delle cellule. Riesce ad attraversare la placenta e raggiunge il sangue del feto. I danni possono essere tanti, soprattutto nel primo trimestre. La situazione più grave, com’è ovvio che sia, si riscontra nei casi di consumi di grande quantità della sostanza.
Sindrome feto alcolica come riconoscerla
Vediamo, adesso, come si può riconoscere la sindrome feto alcolica. E’ possibile che la mamma ingerisca buone quantità di alcool prima che si renda conto di essere incinta, esponendo il bambino alla possibilità di contrarre questa patologia. Ecco perché, se si hanno rapporti non protetti, è meglio non esagerare con l’alcool.
Tra i sintomi della patologia ricordiamo la possibilità che questi si manifestino addirittura quando il bambino è ancora all’interno della mamma. Le caratteristiche facciali sono un esempio di ciò che può produrre la malattia. Si tratta di vere e proprie alterazioni fisiche: gli occhi sono molto distanziati tra di loro, il labbro superiore è molto sottile rispetto a quello inferiore. Possono comparire anche altre problematiche, come la presenza di naso più corto del normale e rivolto verso l’alto, oppure assenza di pieghe tra il naso e il labbro superiore. E’, inoltre, possibile che un bambino che è affetto da questa malattia abbia occhi più piccoli del normale, con un taglio ristretto. Si possono verificare, in alcuni casi, delle deformità anche agli arti ed alle articolazioni. Successivamente alla nascita, è possibile che il bambino presenti ritardo mentale, problemi di vista e di udito, uno sviluppo più rallentato degli altri. Non è raro che i bambini abbiamo, infine, una circonferenza del cranio più ridotta, oltre ad un cervello poco sviluppato rispetto agli altri. Per ciò che riguarda il cuore ed i reni, è possibile che essi subiscano a loro volta dei danni.
Sindrome feto alcolica terapia
Purtroppo, non esiste una vera e propria terapia per la sindrome feto alcolica. Una volta che questa compare, dura per tutta la vita, come la maggior parte dei suoi sintomi. E’ possibile, però, ridurre gli effetti del disturbo intervenendo in modo tempestivo, con possibilità anche di prevenzione verso disabilità secondarie. Come in tutte le malattie, infatti, la precocità della diagnosi ed un intervento precoce è fondamentale. Ci sono dei farmaci che il medico può somministrare al bambino, per poter alleviare alcuni sintomi secondari come la presenza di iperattività.
In caso di cardiopatie, il medico può prescrivere farmaci adatti a ciò, così come in caso di malattie renali. Per far camminare e parlare bene il bambino, è possibile che il medico consigli la presenza di terapisti come uno psicologo, un fisioterapista o un logopedista. E’ possibile che in ambito scolastico, questo soggetto abbia bisogno di un insegnante di sostegno che lo aiuti ad integrarsi e a seguire al meglio le lezioni. Risulta chiaro come la diagnosi debba spettare sempre al medico o al pediatra. L’autodiagnosi è sempre da evitare, come noto. Anche la somministrazione di farmaci al bambino, senza aver prima sentito il parere del medico, è assolutamente da non prendere in considerazione, poiché questi possono avere conseguenze anche molto gravi. Ricordiamo, infine, che ogni bevanda alcolica può causare danni al feto, anche se è vero che più alcool si beve e più si espone il feto al rischio della malattia. Evitando accuratamente l’alcol per tutto il periodo della gestazione ( ma soprattutto il primo trimestre) permette di evitare la malattia al 100%.