La campagna "Acquaticità e sicurezza. 0-12 anni", patrocinata dal Ministero della Salute, ha stilato una lista di consigli utili alla sicurezza in acqua per bambini.
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L’estate è arrivata e, con essa, il momento giusto per portare al mare o in piscina i bambini. In questi casi è bene rilassarsi, ma occorre comunque vigilare i più piccoli. Quando i genitori portano i figli al mare, al lago o in piscina è importante seguire alcune semplici ma fondamentali regole per evitare brutte sorprese. Sicurezza in acqua per bambini: come devono comportarsi i genitori?
Molto spesso la distrazione dei genitori mette in serio pericolo la vita dei più piccoli, quindi è importante prestare la massima attenzione. La campagna di sensibilizzazione “Acquaticità e sicurezza 0-12 anni. Dai primi bagnetti alla prima scoperta del mare” di Acquatic Education è stata patrocinata dal Ministero della Salute. D’altronde, i dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) riportano dati preoccupanti sull’annegamento in età pediatrica. L’annegamento, infatti, è tra le prime cause di mortalità accidentali. L’OMS stima che ogni anno, in Europa, perdono la vita almeno 5.000 bambini tra 1 e 4 anni. In tutto il mondo sono oltre 175.000 i decessi dovuti all’annegamento tra 0 e 17 anni. Inoltre, 3 milioni di bambini sono vittime di infortuni in acqua e rischiano di annegare. Ecco perché i genitori hanno un ruolo importante per l’educazione e la sicurezza acquatica dei bambini, dai primi bagnetti alla prima scoperta del mare. L’OMS sottolinea che ogni Paese dovrebbe disporre di una politica di controllo, monitoraggio e prevenzione legata a obiettivi ambiziosi ma realistici della durata di 5-10 anni. La sensibilizzazione e l’educazione alla sicurezza acquatica è parte integrante delle linee guida dell’OMS.
È importante educare i propri figli a una buona acquaticità, dai primi bagnetti alla prima scoperta del mare. Se non si sa come affrontare con sicurezza l’ambiente acquatico ci si può informare e apprendere.
Ogni bambino ha i suoi tempi e quindi bisogna stimolare la sua acquaticità rispettando i tempi di apprendimento. La comunicazione, il gioco e la prudenza sono alla base di tutto.
La confidenza dell’acqua sul viso va stimolata con specifiche procedure e la corretta respirazione in acqua è il vero ABC dell’ambiente acquatico.
È importante tenere sempre a vista i bambini nelle piscine, nei parchi acquatici e nei tratti di mare, anche se sono presenti i bagnini, se hanno i braccioli o altri galleggianti.
Non bisogna togliere i braccioli o un bracciolo per vedere se il bambino sta a galla, ma gradualmente bisogna verificare la sua dinamicità e il suo galleggiamento.
In acqua bisogna divertirsi ma è necessario valutare le proprie capacità natatorie e quelle del bambino. Inoltre, è fondamentale rispettare i divieti di balneazione. La maggior parte dei laghi e dei fiumi, infatti, non è balneabile.
Risulta fondamentale non avere comportamenti eccessivi e ricordarsi che l’apnea è pericolosa anche dove si tocca con i piedi. Quindi si può far ammirare i fondali ai bambini, ma al primo bisogno di respirare è importante farli riemergere.
Bisogna fare attenzione a dove ci si tuffa, perché il fondo deve essere libero e la profondità deve essere adatta a evitare incidenti.
In barca o sul gommone bisogna prendere visione delle norme, far indossare il giubbetto salvagente ai bambini.