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Come si curano le ferite da episiotomia dopo il parto

Quali sono le conseguenze dell'episiotomia e che cosa è? Cerchiamo di fare chiarezza su questa situazione e vediamo di che si tratta.

Come si curano le ferite da episiotomia dopo il parto? Cerchiamo di fare chiarezza su questa situazione e vediamo anche quali possono essere le conseguenze di ciò.

Episiotomia parto

Per episiotomia nel parto si intendono quelle incisioni che vengono fatte sui genitali esterni della donna al momento di un parto naturale, proprio mentre il bambino sta per nascere. Esistono due tipi di episiotomia che possono essere fatti: la mediana e la paramediana. La prima è effettuata in modo verticale, verso l’ano; la seconda, invece, è laterale verso il gluteo. Non viene sempre fatta: vi sono, infatti, dei casi in cui ciò è necessario.

L’episiotomia viene fatta se il bambino non ha una posizione ottimale, ad esempio di spalla, oppure se si ha una sofferenza fetale importante o se dobbiamo fare un parto operativo. In tutti gli altri casi, genericamente non è un’operazione di routine.

Lacerazione parto

Cerchiamo di capire, adesso, cosa accade dopo la cosiddetta lacerazione parto. Vi saranno dei punti di sutura che, spesso, sono riassorbibili e che quindi non hanno bisogno di essere tolti. Rimarrà una cicatrice, ma sarà comunque molto piccola e se la sutura è ben fatta, questa sarà poi visibile soltanto all’occhio di un esperto.

Si dovrà formare una cicatrice e, nei primi giorni dopo il parto, è possibile avere dolore e difficoltà nei movimenti, così come per sedersi o per andare in bagno. In alcuni casi possono essere assunti analgesici blandi, sentendo però prima il medico. Curare l’igiene è importantissimo in questo senso: ogni volta che vi cambierete l’assorbente, sarà utile lavarsi con l’acqua. Per aiutare a sgonfiare la zona, è possibile applicare impacchi di crema che contiene calendula.

Dobbiamo cercare, inoltre, di non tenere la zona troppo umida, per favorire la cicatrizzazione e, se le perdite del post partum lo consentono, si può cercare di stare senza intimo per un’ora al giorno, per far respirare la zona. Passati 40 giorni, la cicatrizzazione dovrebbe essere avvenuta. In tal caso, si può riprendere la normale vita, anche sessuale. Tuttavia, è normale almeno agli inizi avvertire un leggero dolore o fastidio. I muscoli, infatti, hanno bisogno di nuovo di essere allenati per tornare come un tempo. Se, guardandosi, notiamo dei punti gonfi o arrossati, è utile farlo presente al medico, che vedrà il da farsi.

Episiotomia conseguenze

Vediamo, adesso, quali sono le conseguenze possibili per l’episiotomia. A lungo termine, non vi sono conseguenze, in quanto i tessuti andranno a rimarginarsi con il passare del tempo. Rimarrà solo una piccola cicatrice. Nel primo periodo, però, vi possono essere ovviamente problematiche, relative ad una ridotta sensibilità dell’area che si andrà a risolvere in modo spontaneo. In alcuni casi, questa può essere aiutata con un tipo di massaggio che viene chiamato “trattamento della cicatrice“.

Scritto da Erika Vettori
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