I pollini in città, il decalogo degli esperti per ridurre l’impatto

Torna la stagione delle allergie. La Siaaic, Società italiana di allergologia asma e immunologia clinica, è impegnata nella campagna di prevenzione per la riduzione della quantità di polline nell’aria senza rinunciare al verde pubblico e fornisce dieci consigli

di Redazione Mamme Magazine

 

Con la nuova stagione dei pollini si ripresenta il problema delle allergie anche nelle città. La Società italiana di allergologia asma e immunologia clinica (Siaaic) ha redatto il decalogo “Allergy safe tree”. I dieci consigli mirano a informare le Amministrazioni pubbliche a prevenire e difendere la popolazione dalle allergie da pollinosi come l’asma, la ainite e la congiuntivite senza rinunciare al verde pubblico.

Gli esperti ricordano che le piante più allergizzanti d’Italia sono: betullia, graminacee, artemisia, nocciolo, parietaria, cipresso, ambrosia e ulivo. Dieci semplici soluzioni sono indicate per avere città verdi ma con impatto minimo dei pollini, dalla scelta di piante che ne producono meno fino alla falciatura, E includono la gestione del verde pubblico nelle ore notturne e nelle giornate poco ventilate.

Il decalogo

Preferire piante entomofile, piante che affidano agli insetti l’impollinazione e producono minori quantità di polline e non anemofile che affidano al vento la propagazione del polline (evitare piante come betulla, cipresso e ulivo).

Mettere a dimora alberi e arbusti che fioriscono in estate o inverno e non in primavera per avere un impatto minore (per esempio gelsomino nudiflorum, camelia, erica, liburno).

Effettuare la potatura delle siepi prima della fioritura e prima della emissione del polline.

Falciare i prati prima della fioritura e della emissione del polline.

Seguire il calendario pollinico per praticare gli sfalci delle graminacee che sono altamente allergeniche.

Diserbare le aree endemiche per l’ambrosia (area padana).

Predisporre la falciatura e gestione del verde nelle ore notturne e nelle giornate poco ventilate.

Bonificare i luoghi di aggregazione da specie arboree, arbustive e prative allergizzanti.

Bonificare i luoghi pubblici da piante responsabili di dermatiti allergiche (asteracee tipo margherite e crisantemi, piante urticacee tipo ortica e parietaria, piante euforbiacee tipo stelle di natale).

Consultare la mappe delle aree climatiche per il monitoraggio delle concentrazioni dei pollini prima di predisporre eventi pubblici.

Il pdf della locandina con il decalogo si trova sul sito Siaac.

 

Foto: Pixabay

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