Anche i neuropsichiatri infantili (Sinpia) lanciano l’allarme per la crescita dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, noti come Dna. Ne soffrono oltre tre milioni di italiani ed è urgente intervenire precocemente. Massima sensibilizzazione per sabato 15 marzo, quando cade la Giornata nazionale del fiocchetto lilla 2025
di Angelica Amodei
Il 15 marzo è la Giornata nazionale del Fiocchetto lilla che mette in luce l’aumento dei casi legati ai disturbi della nutrizione e alimentazione. L’allarme arriva anche dai neuropsichiatri infantili (Sinpia), che parlano di primi sintomi già nei bambini dagli 8-9 anni. Ecco perché in occasione della Giornata nazionale contro i Disturbi del Comportamento Alimentare, Sinpia intende sensibilizzare la comunità sul ruolo indispensabile di un’equipe multidisciplinare e sull’importanza di un intervento precoce centrato sulla famiglia e specifico per l’età evolutiva per trattare e curare tali disturbi al loro esordio.
I numeri
Un fenomeno sempre più in aumento in Italia e nel mondo, soprattutto negli ultimi anni: secondo i dati del Ministero della Salute, si stima che oggi più di tre milioni di italiani soffrono di Dna, oltre il 5% della popolazione, e tra questi soffrono di anoressia o bulimia (Dati Osservatorio Aba e Istat) ben l’8-10% delle ragazze e lo 0,5-1% dei ragazzi e, a livello mondiale, decine di milioni di giovani e di adulti nel mondo si ammalano sempre di più, ogni anno. La pandemia ha peggiorato ulteriormente la situazione, con un incremento di casi stimato di almeno il 30-35% e un abbassamento dell’età di esordio soprattutto tra i giovanissimi, le ragazze in particolare tra gli 11-12 e i 15 anni, e in alcuni casi, anche prima verso gli 8-9 anni.
I segnali da non sottovalutare
Mangiano di nascosto o nascondono il cibo; mostrano cambiamenti nelle abitudini alimentari, ad esempio tagliano il cibo in piccoli pezzi o spostano il cibo nel piatto; saltano i pasti; diventano maniacali nella preparazione del cibo ed evitano interi gruppi di alimenti; mostrano segni indiretti di condotte compensatorie, come chiudersi in bagno in particolare dopo i pasti; manifestano fluttuazioni del tono dell’umore e alterazioni del sonno, aumentano l’attività fisica. Sono solo alcuni dei segnali tipici dei “Disturbi della nutrizione e alimentazione”, i cosiddetti Dna, che un genitore non dovrebbe mai sottovalutare.
L’esperta
“I disturbi della Nutrizione e alimentazione – spiega Elisa Fazzi, presidente Sinpia e direttore della U.O. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASST Spedali Civili, professore Ordinario dell’Università di Brescia – rappresentano un gruppo eterogeneo e variegato di condizioni che includono quadri più tipici della prima infanzia, fino a quadri più chiaramente caratterizzanti l’adolescenza e giovane età adulta. Il tasso di co-occorrenza con altre condizioni psichiatriche appare alto e spesso risulta complesso distinguere una linea di confine tra le manifestazioni di differenti disturbi, soprattutto in riferimento ai quadri legati ad un neurosviluppo atipico. È fondamentale che le ragazze e i ragazzi possano essere seguiti da un’equipe multidisciplinare dedicata che includa diverse figure professionali con formazione specifica per l’età evolutiva”.
Quali sono i disturbi della nutrizione e alimentazione?
Anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder) ma anche disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo, pica e disturbo da ruminazione, sono solo alcuni dei Dna, un gruppo di patologie del comportamento alimentare che trovano la loro descrizione e codifica nel DSM 5, il manuale internazionale più riconosciuto per la classificazione dei disturbi mentali. Tra i Disturbi della Nutrizione e alimentazione è soprattutto l’Anoressia nervosa (AN), ad aver subito maggiori modifiche in termini di incidenza, prevalenza, abbassamento di età di esordio e complessità di presentazione clinica, sia medica che psichiatrica, a partire dall’ultimo decennio. Sempre di più l’AN si presenta in concomitanza con altre condizioni psicopatologiche gravi e in associazione con problematiche inerenti la sfera della suicidalità.
L’anoressia nervosa
“L’Anoressia nervosa – evidenziano Chiara Davico e Maria Pia Riccio, neuropsichiatre infantili a Torino e Napoli rispettivamente, curatrici delle nuove Raccomandazioni Sinpia sui Dna – tende ad avere nella maggior parte dei casi un esordio subdolo e ingravescente, anche se non sono infrequenti andamenti con rapida evoluzione. Il disturbo può avere inizio da una dieta che ha l’obiettivo del dimagrimento e della modificazione della forma corporea, in risposta ad un sentimento di insoddisfazione riguardo il proprio aspetto fisico e una bassa autostima; spesso emergono degli eventi traumatici che hanno preceduto la restrizione alimentare. Se non tempestivamente e adeguatamente trattata, l’AN può segnare in maniera indelebile il percorso evolutivo diventando una causa importante di disabilità e di interruzione del percorso di crescita, con conseguenze che possono essere significative anche a lungo termine, sia da un punto di vista psichico che fisico. Non da ultimo, è bene menzionare che si tratta del disturbo psichiatrico che è accompagnato dai più alti tassi di mortalità”.
Foto: Pixabay