L’Ospedale Bambino Gesù segnala le cifre dei nuovi casi dei disturbi alimentari, quali anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata, disturbo evitante-restrittivo dell’assunzione di cibo (Arfid), disturbi alimentari non altrimenti specificati (Nas) e l’emergenza appare in crescita dal 2019 a oggi. Tra le possibili cause anche i social network: facilitano confronti con modelli di bellezza irraggiungibili
di Redazione Mamme Magazine
“I dati raccolti negli ultimi anni evidenziano un aumento dell’incidenza dei disturbi alimentari in età pediatrica e adolescenziale”. Sono le parole della dottoressa Valeria Zanna, responsabile dell’Unità operativa semplice di Anoressia e Disturbi alimentari dell’Ospedale Bambino Gesù. Per la loro complessità, si tratta di disturbi che richiedono la maggiore collaborazione possibile tra figure professionali con differenti specializzazioni
I dati aggiornati
L’Ospedale, in occasione della settimana del Fiocchetto Lilla, presenta la fotografia aggiornata: nel 2024 si segnalano 230 nuove diagnosi di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna) e 2.500 day hospital. Dal 2019, ultimo anno prima della pandemia di Covid 19, al Bambino Gesù queste diagnosi annuali sono aumentate del 64 per cento circa. In Italia secondo i dati del ministero l’aumento è stato di circa il 35%.
I disturbi alimentari
Anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata, disturbo evitante-restrittivo dell’assunzione di cibo (Arfid), disturbi alimentari non altrimenti specificati (Nas). L’esordio di questi disturbi è sempre più precoce e in Italia ne soffrono circa 3,5 milioni di persone, pari al 6% della popolazione. Il 90% sono donne ma cresce la manifestazione dei sintomi anche negli uomini e si rivolgono a strutture specializzate (sono il 20 per cento nella fascia di età 12-17 anni).
Negli ultimi anni si registra un abbassamento dell’età fino agli 8/9 anni. Ciò è verosimilmente dovuto sia all’abbassamento dell’età puberale nelle bambine che al sempre più diffuso impiego dei social network che facilitano confronti con modelli di bellezza irraggiungibili.
Sia l’anoressia che la bulimia possono essere causa di complicanze mediche gravi se non trattate tempestivamente e adeguatamente. I disturbi alimentari nell’ambito delle patologie psichiatriche presentano il più alto indice di mortalità, in particolare, nel caso dell’anoressia nervosa il rischio di morte è 5-10 volte maggiore di quello di persone sane della stessa età e sesso. In Italia, i Dna causano ogni anno circa 4mila morti.
Il modello terapeutico adottato
L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù adotta un trattamento calibrato su diversi livelli di intensità e frequenza per garantire una presa in carico tempestiva e personalizzata. Il modello terapeutico si basa su un lavoro multidisciplinare che coinvolge professionisti delle aree psicologica, nutrizionale, psichiatrica, endocrinologica e cardiologica, al fine di garantire un approccio integrato ed efficace.
“Un recente studio condotto dalla nostra equipe, attualmente in fase di revisione, ha messo in luce una preoccupante evoluzione dei disturbi alimentari – spiega la dottoressa Valeria Zanna – Negli ultimi anni, i pazienti più giovani presentano quadri psicopatologici più gravi, sia per la sintomatologia alimentare che per le caratteristiche psicologiche associate. Inoltre, i nuclei familiari di questi pazienti risultano più sofferenti, con difficoltà comunicative, una maggiore fragilità emotiva e un funzionamento complessivo compromesso”.
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