Riso e arsenico, quali sono i rischi per i bambini? Ecco cosa possono fare i genitori per limitare l'assunzione di questo metallo.
L’assunzione di arsenico attraverso il cibo, in particolare il riso, può essere nei primi anni di vita superiore ai livelli consigliati dall’EFSA (European Food Safety Autority) e dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). La questione rimane sempre la stessa: riso e arsenico, quali sono i rischi per i bambini?
L’arsenico si accumula particolarmente nel riso e ciò avviene per diversi motivi. Innanzitutto, perché questo cereale viene coltivato in terreni allagati ed è dunque esposto all’arsenico contenuto nell’acqua e nella terra. Il secondo motivo riguarda la fisiologia stessa della pianta, in grado di accumulare la sostanza nello strato esterno dei suoi chicchi. Secondo l’EFSA, chi consuma grandi quantità di riso all’interno della propria dieta è ovviamente più esposto all’assunzione di arsenico. Si stima, infatti, che in genere i bambini con meno di 3 anni di età, assumano circa due/tre volte la quantità di arsenico degli adulti proprio perché consuma frequentemente prodotti contenenti il riso.
L’Institute for Sustainable Food dell’Università di Sheffield ha condotto uno studio sul riso. Il team ha analizzato 55 campioni di riso venduti nel Regno Unito. Di questi, ben 28 campioni contenevano arsenico in livelli superiori a quelli che la Commissione Europea ritiene accettabili nel riso destinato a neonato e bambini. I ricercatori sono arrivati alla conclusione che i bambini di età inferiore a un anno dovrebbero consumare un massimo di 20 grammi al giorno delle 28 varietà di riso che hanno violato le norme. Lo studio ha inoltre evidenziato che i rischi per la salute dovuti al consumo di riso con arsenico sono limitati principalmente ai neonati. Ciò è dovuto al fatto che i prodotti a base di riso sono comunemente utilizzati per lo svezzamento, dal momento che godono di numerosi benefici nutrizionali.
La prima cosa da fare è ricordare che il riso è un alimento molto importante per la dieta e che può essere consumato regolarmente. Per limitare l’assunzione di arsenico basterà seguire dei piccoli accorgimenti. Innanzitutto, si potrebbe intervenire a monte della filiera produttiva controllando la qualità delle acque che irrigano le risaie e del terreno. In famiglia, invece, è fondamentale seguire una dieta varia e bilanciata, evitando ovviamente l’alimentazione esclusiva a base di riso e derivati. Si può variare, per esempio, scegliendo di consumare altri cereali e alternando le varietà di riso. Inoltre, il riso bianco contiene meno arsenico rispetto al riso integrale perché è privo della buccia in cui solitamente l’arsenico si annida maggiormente.