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Molte donne in gravidanza si trovano ad affrontare piccoli problemi come le varici vulvari.
Che cosa sono
Un problema molto comune in gravidanza è l’insorgenza delle varici vulvari. Ovvero di vene varicose nella zona della vulva e, in particolare, sulle grandi labbra. Queste provocano fastidiosi disturbi come gonfiore, prurito e dolore durante i rapporti sessuali. Queste varici sono vene sporgenti che si presentano soprattutto durante la gestazione. In genere si presentano dal secondo trimestre in poi. L’incidenza in percentuale è di 1 donna su 10.
Le cause
Le cause della presenza di varici varicose nella zona vulvare è dovuta a fattori ormonali. Infatti, a causa dell’innalzamento dei livelli di progesterone le pareti vascolari si indeboliscono. Inoltre, aumenta anche la quantità di sangue in circolazione nell’organismo. Anche l’utero accresce ed esercita una pressione sull’aera genitale, man mano che il feto diventa grande.
Spesso non tutte le donne parlano al medico o al proprio ginecologo di questo problema. Perché si vergognano o anche perché ritengono che non sia così importante e che non sia di interesse ostetrico.
L’importanza di curarle
E’ importante non tralasciare il problema. Non solo per il benessere della donna nell’affrontare la vita nel più migliore dei modi in gravidanza, ovviando a questi fastidi. Ma anche perché potrebbe diventare un vero e proprio problema. Se la consistenza di queste vene varicose andrebbe ad accrescere, può trasformarsi in una vera patologia.
Non c’è rischio emorragia ma il rischio trombosi è alto. Praticamente si formano degli agglomerati di corpuscoli ematici che vanno ad ostacolare la circolazione. Con una terapia si abbassa questo rischio e si attenua e/o risolve il problema. Almeno durante il puerperio che nella maggior parte dei casi andrà a scomparire dopo il parto, circa un mese.
I rischi
Il maggior rischio delle varici vulvari riguarda il momento del parto. Perché in questo momento si possono creare delle lacerazioni che danno luogo a sanguinamenti eccessivi e, addirittura, ad emorragie. La presenza di queste varici, inoltre è pericolosa per un eventuale taglio cesareo. Pertanto è necessario segnalare il problema al proprio ginecologo e trattare il disturbo in modo adeguato.
Sarebbe importante anche segnalare il problema all’ostetrica, in caso di parto naturale. In modo da evitare eccessivi sanguinamenti ed eccessive lacerazioni perineali. Comunque, al momento del travaglio, la testa del bambino, si sposta e non preme più sui plessi venosi. Così diminuisce il gonfiore delle vene in sede vulvare.
Il perché insorgono queste varici
Queste varici non solo possono comparire in zona vulvare ma anche nell’addome, nelle cosce e nelle gambe. Questa situazione generale si presenta soprattutto nel terzo trimestre. Le cause sono molteplici, la prima il peso del feto e l’ingrossamento dell’utero. Continuando, il poco movimento fisico. A questo si aggiunge il fatto, che durante gli ultimi mesi di gestazione, la quantità di glicoproteine si innalza fino a 10 volte rispetto alla norma. Per poi scomparire dopo due settimane circa dal parto.
I rimedi
Di solito, come terapia i medici prescrivono l’eparina, del tipo a basso peso molecolare. Ossia un farmaco anticoagulante, da prendere durante le ultime settimane di gravidanza. Questo farmaco evita la possibile formazione di trombi, cioè quei piccoli agglomerati di sangue di cui abbiamo detto prima. E così diminuendo la possibilità di incorrere in una pericolosa trombosi. E con essa tutte la sue conseguenze.
Rimedi naturali
Ma è possibile curare il disturbo con vari rimedi naturali. Per esempio, è di buona efficacia il castagno delle indie, che rinforza le pareti delle vene e migliora la circolazione sanguigna. Questo è reperibile in erboristeria sotto forma di compresse da prendere per via orale. Se non si vogliono assumere medicinali, anche se in questo caso sono erbe, si possono applicare localmente delle pomate. Per esempio, ci sono degli unguenti a base di erba di San Giovanni e di achillea. Questi sono validi come trattamento per rendere le vene più resistenti e lenire le varici.
Il ruolo dell’alimentazione
Gioca un ruolo importante l’alimentazione. E’ utile seguire una dieta ricca di fibre, di vitamina E e di vitamina C. Sono cibi da prediligere i semi di girasole, il germe di grano e la barbabietola cruda. Ma senza scendere nello specifico, assumere frutta e verdura limitando l’assunzione di grassi, zuccheri e sali. D’altronde il sale sarebbe nocivo per un innalzamento di pressione. Ma questo è un altro problema.
Risoluzioni definitive
Talvolta, anche dopo il parto può rimanere questa presenza di varici vulvari. Di solito, la prima cosa è ricorrere ad una terapia per via orale o meglio sottocutanea. In questo caso è meglio farci consigliare da un angiologo, cioè uno specialista in questo campo. Se con la terapia non si hanno esiti soddisfacenti, prima di intervenire chirurgicamente è possibile fare un trattamento del tipo scleroterapico.