Ragazzi in carcere: usciranno più consapevoli?

Sono state fatte molte riflessioni circa il tema dell’educazione in carcere, tutte aventi un punto di partenza: qual è il significato dell’educazione in un istituto penale minorile?

Un ragazzo, esattamente come un adulto, finisce in carcere perché ha violato delle leggi. Certo, si educa al rispetto di tali leggi, ma anche alla libertà, a riconquistarla, a viverla in modo proficuo per sé e per gli altri. Si insegna a operare una scelta tra il rispetto o la violazione delle leggi stesse che sono state violate.

E’ un vero e proprio cammino di consapevolezza, autonomia, coscienza e, in senso più ampio, di crescita. Si deve far comprendere ed elaborare il concetto di reato, perché è stato compiuto e quali sono stati i suoi motivi.

I ragazzi hanno ciascuno la propria personalità, la propria storia, la propria famiglia e non sempre vogliono conoscere percorsi di vita differenti rispetto a quelli che hanno sempre messo in atto. Tra l’altro, ognuno ha tempi diversi.

Certo è che l’educatore deve stargli vicino e restituirgli dignità e valore. Sono sempre persone con capacità, debolezze e sogni.

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