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Ragadi anali ed emorroidi sono due diverse patologie che sorgono spesso in gravidanza, ma ne soffrono anche le persone che hanno problemi di stitichezza. Vediamo cosa sono e quali sono le differenze.
Cosa sono le ragadi
Le ragadi sono piccole ulcerazioni simili ad una screpolatura della cute e della mucosa in diverse parti del corpo. Le zone più colpite sono gli orifizi, come la bocca e l’ano. In quest’ultimo caso si parla, appunto, di ragadi anali.
Una delle principali cause al’origine di questo problema è la stitichezza, molto diffuso tra la popolazione mondiale. Le ragadi anali compaiono in seguito all’eccessiva dilatazione cui l’ano è costretto per espellere feci particolarmente dure e grosse. I fattori che contribuiscono a peggiorare la situazione sono l’abuso di lassativi e l’uso di manovre digitali per aiutare l’evacuazione.
Un’altra causa della comparsa di ragadi anali è la diarrea. In questo caso, la maggiore velocità nell’espulsione delle feci impedisce il completo riassorbimento di acqua, sostanze nutrienti ed elettroliti. Tale circostanza combinata al ph alcalino delle feci liquide può danneggiare la mucosa anale.
Altri fattori che possono causare la comparsa delle ragadi anali sono una scarsa igiene personale e alcune pratiche sessuali, come il coito anale e l’inserimento di oggetti o parti anatomiche nell’orifizio anale.
Emorroidi
A differenza delle ragadi, le emorroidi sono un gruppo di vasi sanguigni naturalmente presenti nel canale anale, che, in condizioni di normalità , contribuiscono alla continenza.
Quando le emorroidi si infiammano, si gonfiano e scivolano verso l’ano. Nei casi più gravi, fuoriescono e non rientrano più. Nel primo caso si parla di emorroidi interne prolassate, mentre nel secondo si parla di emorroidi esterne.
La terapia per curare la patologia emorroidale dipende dallo stadio della malattia. Quando è alle sue fasi iniziali si possono ottenere dei buoni risultati modificando le abitudini alimentari, quelle igieniche e paticando una moderata attività fisica.
Ragade anale cura
In caso di ragade anale la cura da seguire può essere di tipo medico o, nei casi più gravi, di tipo chirurgico.
La cura di tipo medico consiste nel cambiare alimentazione, eliminando dalla propria dieta spezie e bevande alcoliche, nell’eseguire una corretta igiene e nell’assumere farmaci per regolare le funzioni intestinali e per ridurre la contrazione dello sfintere. Anche l’uso di pomate analgesiche e di ansiolitici per combattere lo stress quotidiano possono essere utili per la guarigione.
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