Argomenti trattati
Sebbene la quinta malattia sia considerata tra le malattie esantematiche la più leggera e la meno pericolosa, ci sono delle situazioni in cui bisogna prestare molta attenzione al contagio ed al suo eventuale decorso. Una di queste situazioni è rappresentata dalla gravidanza.
Normalmente, nei soggetti sani, la quinta malattia è assolutamente benigna, tanto che non si sono né particolari farmaci, né tantomeno cure da somministrare a chi l’ha contratta. Tuttavia in soggetti a rischio, la quinta malattia può portare a delle gravi complicazioni.
Pericoli quinta malattia in gravidanza
In una donna incinta, in casi rarissimi, le ultime statistiche parlano di 1-10% dei casi, l’infezione causata dalla quinta malattia può raggiungere il feto e causare un aborto o la morte del feto in pancia. Tuttavia è bene considerare sempre l’aspetto positivo e cioè che, la metà delle donne risulta immune al Parovirus B19, cioè al virus che provoca la quinta malattia e quindi sia la donna che il feto sono protetti.
Stesso discorso anche per le donne non immuni. Nella stragrande maggioranza dei casi infatti, le donne non immuni alla quinta malattia non sviluppano alcun tipo di particolare complicazione dopo averla contratta. Tuttavia, percentuali bassissime, hanno evidenziato come la quinta malattia, causando l’arresto della produzione di globuli rossi, potrebbe portare alla comparsa di una grave anemia, che si potrebbe tradurre in aborto spontaneo. Tale situazione si verifica in meno del 5% dei casi, con una maggiore probabilità per le donne alla prima metà della gestazione. Sebbene, la quinta malattia si scopra quanto ormai il virus è stato debellato, sempre meglio non entrare a contatto con malati, per evitare qualsiasi eventuale rischio.
Sintomi
Come in tutti gli altri soggetti, anche nelle donne in gravidanza la quinta malattia si manifesta prima con le caratteristiche tipiche dell’influenza come mal di testa e febbre e poi con la comparsa dell’eritema infettivo o esantema eritemato-maculo-papuloso, in un primo momento sulle sole guance e successivamente su tronco ed altre parti del corpo. Il periodo dell’incubazione è generalmente compreso tra i 4 ed i 14 giorni.
Nel corso della gravidanza il Parvovirus B19 può arrivare alla placenta, causando le gravi conseguenze evidenziate sopra, a causa dell’immaturità del sistema immunitario del feto. Tuttavia più la gravidanza è avanti con le settimane, maggiore è la maturità del sistema immunitario e minori sono i rischi. Statistiche alla mano. Se la quinta malattia viene contratta nelle prime 20 settimane di gestazione, la morte del feto si verifica nel 2-10% dei casi, man mano che si va avanti con la gestazione i rischi diminuiscono.
Cure quinta malattia in gravidanza
Per fortuna la maggior parte delle donne ha già avuto la quinta malattia, ma piccole percentuali non immuni potrebbero contrarla con conseguenti problemi per il feto. Il bambino potrebbe diventare anemico, in maniera più o meno seria o arrivare, nei casi più estremi, ad uno scompenso cardiocircolatorio. Per valutare il livello di anemia si fa ricorso ad una ecografia.
Se il feto risulta anemico, si potrebbe prendere in considerazione l’idea di effettuare una trasfusione fetale in utero, attraverso la quale il sangue arriva al feto attraverso il cordone ombelicale. Ricordiamo però che 1/3 dei feti va incontro ad una guarigione spontanea dalla quinta malattia. Comunque è sempre meglio evitare il contagio e rivolgersi al proprio medico in caso di dubbi su eventuale contagio da quinta malattia.
Curare il prurito
Per curare il prurito dovuto alla comparsa dell’eritema sul corpo, sempre meglio rivolgersi al proprio ginecologo. Meglio non assumere mai medicinali o seguire rimedi fai da te o della nonna per alleviare il prurito. Sono sicuramente da evitare l’esposizione al sole e bagni prolungati in acqua. In alcuni casi può essere utile indossare vestiti in materiali naturali come cotone o lino.