Lo screening neonatale consiste in una serie di esami a cui vengono sottoposti i bambini appena nati per verificare l’eventuale presenza di gravi patologie, anche se i neonati non mostrano nessun problema apparente. E’ una pratica obbligatoria in Italia sin dal 1992 ed è utile per diagnosticare malattie come: l’ipotiroidismo congenito, la fibrosi cistica, la fenilchetonuria, la galattosemia e altri disturbi metabolici, endocrinologici ed ematologici.
Di solito lo screening viene effettuato tra le 48 e le 72 ore dopo la nascita, se il parto avviene in ospedale il personale sanitario prolunga la degenza della mamma e del bambino fino a quando tutti i test sono stati eseguiti, se invece la neo-mamma lascia l’ospedale con il piccolo prima delle 48 ore è necessario tornare in ospedale entro massimo una settimana per far fare tutte le analisi al bimbo. Se il parto avviene a casa è fondamentale portare il bebè in ospedale due o tre giorni dopo la nascita.
Lo scopo di tale è prassi è intervenire in maniera tempestiva nel caso in dovesse essere individuata qualche patologia, per evitare che possa aggravarsi e creare seri problemi che possono ripercuotersi sulla salute futura del bambino.
