Sottoporre ad un controllo oculistico periodico di ogni 2 anni consente una prevenzione maggiore: è possibile intervenire, infatti, evitando un intervento chirurgico successivamente.
Bisogna dapprima precisare che gli stessi genitori, attraverso l’osservazione quotidiana del bambino, possono fornire al pediatra di famiglia informazioni importanti: ad esempio, se il bambino reagisce con un sorriso al volto della madre, o apre la bocca alla vista del biberon.
Infatti, i bambini, a distanza di 10-12 settimane dal concepimento, riescono a distinguere il viso umano, mentre tra il 4 e il 5 mese è in grado di seguire un oggetto in movimento posto davanti agli occhi.
All’età di un anno, il bambino raggiunge il pieno controllo dei muscoli oculari.
Un bambino, che non ha subito particolari problemi alla nascita e la cui gravidanza è stata nella norma, può essere sottoposto alla prima visita oculistica già al compimento dell’età di un anno.
Questa prima visita permette di capire se ci sono anomalie o alterazioni: infatti, è possibile valutare il movimento dei bulbi oculari, senza alcun tipo di stress per il bambino.
Questa prima visita consiste nel proiettare nel bambino una luce polarizzata e controllare la reazione del bambino: l’occhio, comportandosi come uno specchio, riflette la luce proiettata, evidenziando di un colore rosso la retina.