Tra molti adolescenti che vivono le prime esperienze sessuali è diffusa l’abitudine di praticare il coito interrotto, anche noto in gergo giovanile con il termine “retormarcia” , che consiste nell’eiaculare al di fuori della vagina, per evitare gravidanze indesiderate.
A questo metodo ricorrono soprattutto i ragazzi a cui non piace indossare il preservativo, che reputano un fastidioso ingombro durante il rapporto poiché affievolisce le sensazioni di piacere che derivano dal contatto diretto del pene con l’ambiente vaginale. Oppure si sceglie il coito interrotto nei rapporti occasionali, quando non si ha a disposizione un profilattico e lei non fa uso della pillola anticoncezionale.
Il primo fattore negativo che contraddistingue questa tecnica è che non protegge affatto dalle malattie sessualmente trasmissibili, come il virus dell’HIV o l’epatite o le infezioni da Clamidia che possono portare a sviluppare problemi di infertilità; quando non si ha in partner fisso è necessario proteggersi durante gli incontri sessuali e l’uso del preservativo è quindi indispensabile. Inoltre alcuni studiosi sostengono che il tanto famigerato metodo della retromarcia può danneggiare gli organi riproduttivi maschili, il trattenere l’eiaculazione qualche secondo prima di tirar fuori il pene, non solo diminuisce il piacere dell’orgasmo, ma non è un’abitudine salutare e a lungo andare può causare problemi alla prostata.
Infine il coito interrotto non è assolutamente un metodo contraccettivo, in quanto prima di raggiungere l’orgasmo e prima dell’eiaculazione, dal pene fuoriescono delle perdite preiaculatorie, ossia delle tracce di liquido spermatico, dovute alla continua stimolazione dell’organo durante l’amplesso, che possono comunque portare ad una fecondazione. Un consiglio rivolto a tutte le mamme che hanno figli adolescenti è di mettere in guardia i ragazzi dai rischi che si corrono nell’adottare questa tecnica, per salvaguardare la loro vita e la loro salute.