La rosolia è una malattia causata da un virus che si trasmette da persona a persona con le goccioline della tosse o degli starnuti.
Fondamentale, per tenere sotto controllo una malattia potenzialmente assai pericolosa come la rosolia, il vaccino, effettuato da tutte le ragazzine e non solo.
Il vaccino contro la rosolia è di norma combinato con il vaccino contro il morbillo e la parotite (vaccino MPR) ed è costituito da virus vivi attenuati, cioè modificati in modo da renderli innocui, ma capaci di stimolare le difese naturali dell’organismo.
A ricorrere al vaccino dovrebbero essere:
- i bambini dopo il compimento del 12° mese d’età,
- gli adolescenti e i giovani adulti non immuni,
- tutte le donne, in età fertile, nelle quali l’immunità verso la rosolia non è certa.
La rosolia infatti è molto pericolosa per la donna incinta.
La rosolia nelle donne in gravidanza spesso porta alla sindrome della rosolia congenita (CRS) che può danneggiare il bambino. Si tratta di una grave malattia caratterizzata da sordità, ritardo mentale, cataratta ed altre affezioni degli occhi, malattie congenite del cuore, nonché a malattie del fegato e della milza che possono provocare una riduzione del numero delle piastrine con petecchie (piccoli sanguinamenti) sotto la pelle. Le donne in che si sono infettate nel primo trimestre di gravidanza, andranno incontro ad un aborto o potranno avere un bambino con rosolia congenita nell’85% dei casi.
Quali i sintomi della rosolia in gravidanza?
I sintomi in genere comprendono
- febbre lieve,
- rigonfiamento doloroso delle ghiandole dietro il collo,
- l’eruzione cutanea generalizzata che provoca rossore in particolare nella zona del viso.