Il termine “aborto spontaneo” viene utilizzato per indicare una gravidanza che si interrompe spontaneamente. Ciò può accadere durante le prime 20 settimane di gestazione. Si tratta quindi del periodo più a rischio, nel quale possono sorgere potenziali complicanze che causano l’interruzione della gravidanza stessa. L’aborto spontaneo, che può insorgere durante queste settimane, è il rischio più comune al quale possono andare incontro le donne nelle prime 20 settimane: secondo gli studi dell’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) colpisce dal 10 al 25 % delle donne in dolce attesa. La percentuale sale al 50-75% nelle gravidanze clinicamente assistite. La maggior parte delle interruzioni spontanee avviene durante le prime 13 settimane. Certamente l’attesa di un bambino è un momento eccitante e felice e questi dati non devono spaventare: devono tuttavia essere un monito per tutte le donne, affinché prestino particolare attenzione a loro stesse durante questa fase delicata e non sottovalutino i segnali che il loro corpo invia loro. Ci sono medici di famiglia e ginecologi pronti a seguire e supportare la gestante fin da subito e a starle accanto per tutto il periodo dell’attesa.