Attività o comportamenti criminali è qualcosa maggior parte delle società nel corso della storia hanno cercato di spiegare. Con il progresso della scienza moderna, sempre più orientate teoricamente allo studio della criminologia, nel tentativo di capire meglio che cosa motiva i trasgressori, come giovani delinquenti.
Base teorica
La teoria del processo sociale è un approccio adottato da alcuni criminologi per interpretare e spiegare i comportamenti dei delinquenti. È derivato da un modello sociologico chiamato interazionismo simbolico. La premessa di base del modello presuppone che tutte le persone, compresi i criminali o delinquenti, devono dare un senso della loro realtà sociale. Così facendo, essi attribuiscono significati simbolici ad aspetti della realtà che poi modellano le loro reazioni ad esso. Nel percepire la propria versione di questa realtà, l’individuo può riallineare nozioni di azioni e conseguenze per soddisfare questa percezione.
Socializzazione e lingua
Per i teorici del processo sociale, i modi in cui le persone socializzano è una parte fondamentale nello sviluppo di comportamenti delinquenziali. In molti casi, questi gruppi si formano in reazione a specifici conflitti sociali che devono essere trattati o evitati. In risposta a questi conflitti, i gruppi sviluppano un sistema di linguaggio o di comunicazione che ridefinisce le conseguenze o la qualità dei comportamenti asociali – come quelle di natura penale – in quelli accettabili o desiderabili. Queste idee sono ulteriormente distillate in una delle principali teorie utilizzate nell’analisi dei processi sociali: associazioni differenziali.
Associazione differenziale
In teoria delle associazioni differenziali, un comportamento asociale o criminale è visto come un comportamento appreso, non uno inerente al colpevole. I comportamenti, le loro motivazioni, e meccanismi, sono coltivate all’interno di gruppi che si prendono su di sé per reinterpretare la validità della società e delle sue leggi. In altre parole, il delinquente si sente una sorta di falso diritto riordino le regole della società, giustificando il comportamento come necessario per soddisfare le esigenze che la società, nella sua forma determinata, non è in grado di soddisfare.