La scarlattina colpisce soprattutto i bambini di età compresa tra i tre ed i dodici anni. L’infezione può trasmettersi anche attraverso oggetti (per esempio, giocattoli, libri, indumenti, posate, bicchieri), sui quali lo streptococco sopravvive a lungo. Se non viene instaurata una adeguata terapia antibiotica, che azzera già dopo 24-48 ore il grado di contagiosità, il rischio di trasmettere l’infezione permane per tutta la durata della malattia. L’antibiotico di prima scelta è rappresentato dalle penicilline per via orale o dai macrolidi nei soggetti allergici per 10 giorni. Và inoltre prescritto un periodo di isolamento. Comunque il contro dal uso di antibiotico e che potrebbe nei bambini sviluppare maggiori anticorpi. Una tonsillite streptococcica o una scarlattina o comunque una manifestazione da Streptococco Gruppo A può clinicamente passare da sola, senza antibiotico, ma il rischio delle complicanze esiste, e pertanto ciò giustifica il trattamento con antibiotico di tutte le manifestazioni in questione. L’uso dell’antibiotico, laddove non necessario o utile, è da evitare, non tanto perchè impedisca la risposta immunitaria dell’organismo, quanto perchè favorisce lo sviluppo di resistenze nei batteri sia del singolo organismo infetto, sia della popolazione generale. Però: i casi di tampone faringeo, sono da considerare sintomatici, e non come stato di portatore sano; quindi, l’antibiotico è necessario. Normalmente non viene eseguito un antibiogramma su tampone faringeo, in quanto sono rare le resistenze dello Streptococco beta emolitico Gruppo A all’amoxicillina, che rimane l’antibiotico di prima scelta.