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Tutte le mamme che hanno i figli che vanno all’asilo oppure a scuola hanno un’unica preoccupazione (o quasi): i pidocchi! Quel fastidiosissimo parassita che, solo a nominarlo, ti fa venire un prurito irrefrenabile. Nonostante il pidocchio non faccia alcuna distinzione né di sesso né di età (possono prenderli davvero tutti) è indubbio che siano i bambini i soggetti più predisposti frequentando luoghi molto affollati come scuole, autobus e palestre. Per chi ancora non lo sapesse, i pidocchi non volano e non nuotano quindi l’unico modo che hanno per colonizzare più teste è quello del contatto diretto: scambio di cappellini, pettini e spazzole in comune, poggia testa non rivestiti, nastri per capelli ecc ecc. Quindi, basta un semplice viaggio in pullman appoggiando la testa sul sedile senza alcuna precauzione e tac! ecco arrivare i pidocchi. Allontanate dunque l’idea (completamente errata) che i pidocchi siano sinonimo di scarsa igiene personale e sporcizia perché non è assolutamente vero: ripetiamo, tutti possono prendere questo parassita e anche più di una volta, in realtà . Per eliminarli è sufficiente un trattamento specifico della cute, lavare bene tessuti che potrebbero essere entrati in contatto con il soggetto portatore di pidocchi (in lavatrice con un lavaggio di almeno 60°) e fare poi periodici controlli per evitare il più possibile il problema. L’argomento pidocchi però è ancora avvolto da un alone di mistero, per non dire tabù, e spesso nelle scuole non viene fatta un’adeguata informazione. Quindi, attraverso questo articolo, cerchiamo di capire insieme cosa sono i pidocchi, quanto vivono in media, come si prendono e come si eliminano.
Cosa sono
Allora, partiamo dalla prima informazione principale che ci permetterà di riconoscere effettivamente i pidocchi: cosa sono? Il pidocchio è un parassita davvero molto piccolo: è lungo circa da 1 fino ad un massimo di 4 millimetri ed ha un colore grigio scuro o marrone. Quindi, può anche succedere che un soggetto non si renda conto di avere qualche pidocchio, anzi, spesso ci si accorge quando questo parassita si è riprodotto sulla nostra cute, riempiendola, e provocando in noi un prurito irrefrenabile che quindi ci accende il campanellino d’allarme. Questo prurito è causato da un liquido che questi parassiti, che si nutrono di sangue, rilasciano nel momento in cui pungono la nostra cute sulla quale si riproducono molto facilmente e rapidamente deponendo le uova che si chiamano lendini. Questi sono i pidocchi più comuni e più diffusi ma ne esistono anche di diverso tipo (ad esempio quelli del pube oppure del corpo), ma quelli della testa esistono, vivono e si riproducono solo in testa.
Vita media dei pidocchi
Questi parassiti, sfortunatamente sono abbastanza longevi perché hanno una vita media che arriva fino a tre – quattro settimane. Pensate che ogni pidocchio femmina ha la capacità di deporre circa 10 uova (o lendini) al giorno, cioè riesce ad arrivare fino a 400 uova nell’arco di tutta la sua vita che sono deposte soprattutto all’altezza della nuca, sopra e dietro le orecchie. Le uova si schiudono dopo 7-10 giorni, ne esce una “ninfa”, cioè la larva, che non può riprodursi finché non completa la sua maturazione a pidocchio nel giro di 10 giorni circa. I pidocchi, soprattutto con il passare degli anni, sono diventati molto resistenti (anche ad alcuni shampoo in commercio) e infatti, lontano dalla cute, riescono comunque a sopravvivere ancora per due o tre giorni mentre le larve sopravvivono addirittura dieci giorni. Proprio per questa ragione, nel momento in cui si scopre che un membro della famiglia è affetto da pidocchi, è opportuno lavare con un lavaggio di almeno 60°tutti gli oggetti o i tessuti che sono venuti a contatto con il portatore del parassita e, nel caso in cui gli oggetti non sono lavabili, si consiglia di chiudere tutto in un sacco di plastica per almeno dieci giorni: la mancanza di aria e di nutrimento, cioè il sangue provoca la moria di tutti i pidocchi presenti.
Come si prendono
I pidocchi si trasmettono solo ed esclusivamente attraverso il contatto diretto quindi se vi siete accorti di avere questo parassita quasi certamente siete stati insieme o avete toccato degli oggetti personali di qualcuno che ne era già in possesso. Basta davvero poco per permette al pidocchi di trovare lo spazio per “attaccare”: un cuscino, un cappello, una spazzola … sono tutti mezzi che il parassita usa per passare da una cute ad un’altra iniziando così una nuova colonizzazione. Come vi abbiamo detto all’inizio di questo articolo (di carattere puramente informativo) basta un semplice viaggio in autobus appoggiandosi al poggia testa senza alcuna protezione: se chi era seduto prima di noi aveva i pidocchi, ora li avremo anche noi. I bambini sono i soggetti più a rischio proprio perché quotidianamente frequentano luoghi di questo tipo, le scuole, le palestre e spesso (volontariamente o no) si scambiano oggetti di uso personale. Sono soprattutto le bambini i soggetti più propensi ad avere i pidocchi e questo semplicemente perché hanno i capelli più lunghi e molte di loro scelgono di andare a scuola con i capelli sciolti favorendo così la risalita del pidocchio: una coda di cavallo o una bella treccia sono sempre consigliate.