Quali sono i tipi di pesci che i bambini devono evitare? Il cibo risiede tra i bisogni vitali dell’essere umano, poiché fondamentale per procurare l’energia necessaria all’organismo al fine di svolgere tutte le sue funzioni. All’inizio della vita e durante tutta l’infanzia, però, il tipo di alimentazione incide in maniera preponderante sullo sviluppo di ossatura, muscolatura e persino del sistema nervoso centrale e della mente in generale. E’ ovvio che non esistono specifici tipi di cibo che aiutino una o più di queste funzionalità del nostro corpo ma è pur vero che una dieta corretta può stimolare maggiormente e dunque favorire elementi come la memoria, l’intelligenza, e le capacità mnemoniche. Quali sono gli alimenti da evitare per i bambini?
La dieta alimentare dei bambini
Il cosiddetto fabbisogno nutrizionale indica l’apporto di energia e di nutrienti necessario ad assecondare una buona stato salute e una giusta crescita di un individuo. Il calcolo di tale fabbisogno nel caso di un bimbo risulterà differente da quello di un adulto, poiché l’energia necessaria sarà importante anche nell’accompagnare la crescita del piccolo fino all’età adulta. Una buona dieta dovrebbe dunque comprendere: proteine, grassi, carboidrati, fibre, vitamine e sali minerali. Il ruolo del genitore non è da sottovalutare, perché sarà lui a dover gestire e suddividere questi elementi all’interno dei vari pasti giornalieri.
Il pesce fa parte di quelle carni cosiddette magre, che sono ottimali all’interno dell’alimentazione per bambini. Questo alimento ha una grande valenza per i bimbi e gli specialisti consigliano che venga somministrato almeno un paio di volte a settimana, valutandolo come estremamente salutare, pieno di nutrienti e utile a rafforzare le difese immunitarie.
Sarebbe indicato introdurre il pesce all’interno dei pasti dell’infante subito dopo lo svezzamento, proprio per il fatto che esso abbia varie proprietà benefiche. Per abituare il piccolo a questo tipo di alimento che, il più delle volte, quando introdotto da più grande risulta davvero poco gradito e difficile da accettare nella propria dieta.
Alimentazione bambini: quali tipi di pesci evitare
I pesci esistono di svariate tipologie, e non tutti sono adeguati all’introduzione nell’alimentazione del bimbo dai suoi primi mesi e anni di vita. Per valutare quale pesce sia meglio inserire nell’alimentazione del bambino bisogna innanzitutto valutare l’elemento della digeribilità . Sarebbe infatti consigliabile iniziare nel primo periodo di vita con del pesce più magro e maggiormente digeribile. Tipologie più digeribili sono ad esempio le sogliole e i merluzzi, passando poi dal branzino e all’orata. Da questo punto di vista, invece, sarebbe meglio evitare pesce come il tonno e il salmone poiché possiedono parecchi grassi saturi. Dopodiché sarebbe giusto pensare al fatto che il pesce non è un alimento particolarmente amato dai bambini per via dei sapori e degli odori. Sarebbe quindi meglio proporlo con piatti che ne camuffino queste caratteristiche, come la realizzazione di polpette, bastoncini panati o con abbondante utilizzo di limone o addirittura zucchero.
Un discorso a parte è invece quello che riguarda il salmone. Questo tipo di pesce ha infatti molte proprietà benefiche e lo ritroviamo in molti omogeneizzati. Tuttavia sarebbe bene farlo consumare ai bambini una volta compiuti i due anni di vita, a causa del suo grande contenuto lipidico che potrebbe comprometterne la digestione da parte dei neonati. Nel caso del salmone affumicato, per lo stesso motivo, meglio attendere che il bimbo compia almeno quattro o anche cinque anni.
Tra le tipologie di pesce da evitare nell’alimentazione dei piccoli troviamo infine anche il pesce spada, come anche i molluschi ed i crostacei. Essi infatti godono sia di cattiva digeribilità che di piccole parti dure che possono rivelarsi problematiche e indurre persino al soffocamento. Da escludere sicuramente tra i cibi dell’infante anche il polpo, l’anguilla e la rana pescatrice.