Le perdite prima del ciclo possono essere di varia natura. Possono essere suddivise principalmente in tre tipologie, che presentano cause diverse.
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Le perdite prima del ciclo rappresentano un’eventualità straordinariamente diffusa tra le donne di tutte le età. Alcune perdite vaginali possono presentarsi in qualsiasi momento del ciclo mestruale ma si intensificano in corrispondenza di alcuni eventi (ad esempio dell’ovulazione, oppure prima e dopo le mestruazioni). Nella maggior parte dei casi, tali perdite corrispondono a secrezioni completamente normali e fisiologiche. Tuttavia, in circostanze più rare potrebbero invece essere sintomo di un problema (come un infezione) oppure di una gravidanza in corso. Distinguerle in base alle loro caratteristiche risulta dunque importante al fine di acquisire una consapevolezza su quando è il caso di rivolgersi a un medico per trovare la soluzione a una complicanza nella propria salute.
Come abbiamo spiegato, le perdite prima del ciclo possono essere sintomo di diverse situazioni, o anche di normalità. Analizzeremo nel dettaglio le diverse tipologie di perdite, divise per colore, nel corso dei prossimi paragrafi. Ma prima, occorre una precisazione su alcune perdite vaginali facilmente confondibili con lo spotting a cui faremo riferimento più avanti. Si tratta delle perdite da impianto. Esse consistono in perdite di sangue, presentano un colore tendente al marrone, sono normalmente di limitata entità e terminano necessariamente nell’arco di quarantotto ore al massimo. Si tratta delle perdite che avvengono in concomitanza con l’impianto dell’embrione. Dopo il concepimento, infatti, perché la gravidanza inizi è necessario uno step ulteriore. Si tratta della fase durante la quale l’embrione (ovvero l’ovulo fecondato) si impianta nell’utero, aderendo alle sue pareti.
L’impianto avviene tra i sette e i dieci giorni dal concepimento, fino a un massimo di dodici giorni. Non è necessari che si presentino secrezioni perché la gravidanza sia in corso: a volte, non avvengono perdite ematiche. Quando avvengono, comunque, esse si presentano poco prima dell’arrivo del presunto mestruo. Esse possono essere distinte dal classico spotting soprattutto se accompagnate da ulteriori sintomi: dolori uterini, nausea, crampi.
Le perdite prima del ciclo marroni, quindi, potrebbero indicare che l’impianto dell’embrione nelle pareti uterine è in corso. Ciò darebbe inizio a una gravidanza. Se tali perdite si presentano in seguito a un rapporto sessuale etero non protetto, dunque, effettuate al più presto un test di gravidanza per scoprire se siete incinte o meno. Nella gran parte dei casi, tuttavia, tali perdite marroni consistono in un fenomeno di semplice spotting. Si tratta di perdite ematiche, di piccola entità, che compaiono con un colore marroncino. Esse possono presentarsi tra i sette e i due giorni prima della comparsa delle mestruazioni e possono rivelarsi un evento isolato oppure continuare.
Lo spotting è causato da una carenza dell’ormone detto progesterone. Si tratta di un ormone la cui concentrazione subisce un picco in prossimità dell’ovulazione (circa a metà del ciclo mestruale femminile) per poi abbassarsi bruscamente con l’avvicinarsi del mestruo. Come sappiamo, quest’ultimo è conseguenza dello sfaldamento dell’endometrio quando l’ovulo non è stato fecondato. Lo spotting avviene quando il livello di progesterone non è sufficiente a mantenere intatto l’endometrio, ma neanche così basso da causarne il completo sfaldamento, e quindi le mestruazioni.
Diverso discorso vale per le perdite gialle, o comunque con striature giallognole. Queste sono normalmente indice di un’infezione in corso, così come le secrezioni il cui colore tende al grigio o al verde. Le secrezioni in questione potrebbero presentarsi da sole (in questo caso vengono definite asintomatiche) oppure essere accompagnate da alcuni sintomi. Tra questi, i più diffusi sono bruciore, prurito, dolore, cattivo odore e, nei casi più gravi, persino febbre. In questi casi, è sempre necessario rivolgersi al ginecologo. In gran parte dei casi, può trattarsi di una malattia sessualmente trasmissibile (come la gonorrea) di un’infezione o fungo (come i funghi del tipo Candida) o di altre infezioni di natura batterica.
Se le perdite prima del ciclo sono di colore bianco, nella maggior parte dei casi non occorre preoccuparsi. Se, oltre al colore, esse presentano i caratteri della trasparenza, della consistenza filamentosa e prive di odore, o comunque caratterizzate da odore non sgradevole, si tratta di eventualità completamente fisiologiche. Non bisogna allarmarsi: al contrario, tali secrezioni contribuiscono al benessere della zona intima. Il loro ruolo, infatti, è quello di ripulire e lubrificare i genitali femminili, in modo da evitare la proliferazione batterica che è alla base di alcune infezioni. Se, al contrario, le perdite sono bianche ma presentano caratteristiche anomale, esse potrebbero costituire a loro volta un campanello di allarme. E’ il caso delle perdite maleodoranti, particolarmente dense e abbondanti, e di quelle dalla consistenza simile a ricotta.