Paura dell’abbandono nei primi mesi di vita

Esiste questa paura, certo. Non è solo una leggenda metropolitana. Il piccolo nei suoi primi mesi di vita non può far altro che piangere per manifestare i suoi bisogn e spesso perché ha fame o sete o perché ha mal di pancia, denti in crescita o febbre.

Capita dunque che il disagio che prova può essere anche psicologico, ovvero sindrome da paura d’abbandono. Ovviamente il neonato non deve essere lasciato solo quando piange. Infatti lasciarlo piangere è la cosa più sbagliata che si possa fare, perché non serve a “educarlo”, come molti genitori stoici sostengono, ma a ottenere il risultato opposto.

La mamma e il papà devono dargli sicurezza, senza mostrarsi infastiditi o stanchi. Sì, perché il neonato avverte il nervosismo e la rabbia dei genitori, così come l’ansia e la frustrazione. Quindi mantenete un atteggiamento rassicurante e solo quando sarà passato il secondo mese, potete trasmettergli pian piano il distacco, poggiandolo nel lettino prima di farlo addormentare, ad esempio.

Anche tenerlo sul seggiolone è utile, anziché in braccio, e mai smettere di parlargli. Il piccolo si sentirà così sempre parte di un insieme omogeneo che ancora non sa chiamare “famiglia”, ma che è comunque forte e rassicurante come un abbraccio o un contatto diretto con la pelle della mamma.

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