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La paura del parto, detta anche tacofobia, riguarda quasi tutte le donne che sono in procinto di partorire o che desiderano avere un bimbo. Nell’immaginario comune la nascita di un figlio è vista come un momento bellissimo, ma spesso vengono sottovalutati gli aspetti più sgradevoli ovvero i cambiamenti fisici, psicologici e sociali. Soprattutto diventare madre richiede l’acquisizione di responsabilità e l’aumento di competenze.
La paura del parto si concretizza generalmente nel secondo trimestre quando sono evidenti i movimenti del bambino. La donna inizia ad assaporare il concetto di maternità , ma con essa emergono anche ansia e preoccupazioni più specifiche sul bambino. L’ultimo trimestre della gravidanza è un momento mette poi la donna a tu per tu con la vera paura di partorire. Si iniziano a prendere tutte le informazioni possibili e a cercare di prepararsi al meglio.
Paura del parto: come affrontarla
Sostanzialmente avere paura del parto è normale soprattutto quando si tratta di una prima gravidanza. Esistono però dei modi per affrontare al meglio e controllare qualche aspetto del prevedibile. Quello che più spaventa del parto infatti è il non sapere quello che potrà accadere. Esistono i rischi nel partorire e questo è un dato di fatto, ma quello che possiamo fare è capire che questi rischi fanno parte dell’accettazione del corso di vita.
In cosa consiste la paura del parto? Molte donne risponderanno nel dolore. Bene, ci sta ed è qualcosa che sicuramente il corpo di una donna può affrontare. “È vero, il dolore del parto è intenso e poco prevedibile: non si sa come sarà né quanto durerà , anche perché ogni parto è un’esperienza a sé” osserva Irene Cetin, Direttore dell’Unità di ginecologia e ostetricia all’Ospedale Sacco di Milano. A rendere questa paura più forte a volte sono anche donne che già hanno partorito e hanno vissuto magari esperienze brutte, ma non tutti i travagli durano ore e non tutti i dolori sono allucinanti. Le contrazioni fanno male, è vero, ma possono essere affrontate.
Per accettare l’idea del dolore si possono provare varie tecniche per alleviare il dolore: quelle naturali, che vanno dalla possibilità di cambiare a piacimento le posizioni del travaglio, al parto Hypnobirthing, al parto in acqua, e quelle farmacologiche di analgesia, come l’epidurale o il protossido d’azoto.
Paura del parto, come affrontarla con un buon corso preparto
Nel gestire la paura del parto un ruolo importante hanno anche le persone che ci assisteranno. E’ importante quindi seguire un buon corso preparto, magari consigliato dal proprio ginecologo, e scegliere poi di partorire nella struttura in cui lavora il nostro medico. La fiducia in colui che ci ha seguiti per 9 mesi è fondamentale nei momenti più drammatici.
E’ molto importante scegliere con cura anche la persona che vorremo accanto a noi durante il travaglio: il partner, la mamma, la sorella o l’amica del cuore. In quel momento abbiamo bisogno di persone positive, in grado di sostenerci, di farci sentire a nostro agio e darci fiducia che possiamo farcela.
Paura del parto come affrontarla: da cosa nasce
Spesso dietro la paura del parto c’è anche il fatto di non riuscire a farlo e far del male al bambino. Questa paura è infondata perché la donna non può arrecare danni a suo figlio e, se insorgono problemi, sono causati da fattori indipendenti dal suo maggiore o minore impegno. Sono i medici, l’ostetrica e tutti coloro che ci sono accanto a dover intervenire in ogni caso.
Il cambiamento della vita dal momento della nascita del piccolo è un’altra paura inconscia, non riconosciuta razionalmente, ma spesso dietro la paura del parto si cela la paura del cambiamento che ci attende. Da donna figlia si diventa donna mamma e questo cambierà tutto per sempre. Spaventarsi è più che normale, ma che vita sarebbe se non scegliessimo di farlo?