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Vuoi sapere come funziona il parto con utero retroverso, eventuali problemi e cosa fare? Ecco la guida che ti spiega che cos’è l’utero retroverso, che vuol dire partorire con utero retroverso e quali sono le possibili complicazioni. Iniziamo prima di tutto nel vedere che cos’è l’utero retroverso, cosa fare in gravidanza e durante il parto e le possibili conseguenze.
Normalmente l’utero della donna si trova tra il retto e la vescica, sotto l’osso pubico e se non si è in gravidanza è da immaginare come una sorta di pera rovesciata e vuota che tende ad appoggiarsi alla vescica. Alcune donne, circa il 20-25%, hanno l’utero che si piega indietro e che si appoggia leggermente all’intestino. In questo caso si parla di utero retroverso. Quasi tutte le donne che hanno l’utero retroverso si accorgono di averlo in questa posizione quando effettuano una visita ginecologia o quando sono incinta ed iniziano i controlli di routine. Ma che succede in gravidanza con l’utero retroverso? Scopriamolo insieme.
Utero retroverso e gravidanza: cosa fare
Utero retroverso e gravidanza non sono assolutamente binomio di problemi. Quando inizia una gravidanza in una donna con utero retroverso, continua esattamente allo stesso modo di una gravidanza in una donna con utero antiverso o normale. Possono esserci dei piccoli sintomi o piccoli campanili di allarme che potrebbero far capire di avere l’utero retroverso, ma questi si interpretano in questo modo solo per gli addetti ai lavori o per chi è particolarmente ferrato in materia.
Nelle prime settimane di gravidanza, la donna che ha l’utero retroverso potrebbe sentire un maggior senso di peso nel retto, ma più la gravidanza va avanti e più l’utero cresce di volume e più l’utero di raddrizza e si fissa nella parte centrale dell’addome, diventando praticamente quasi un utero classico. Posizione che manterrà per tutta la durata della gravidanza, che però tornerà retroversa dopo un mese dal parto. Diffidate anche da chi sostiene che in presenza di utero retroverso ci sono maggiori percentuali di aborti, solamente leggende metropolitane. A meno che la causa di un utero retroverso sia un fibroma, ma questo è tutto un’altro argomento.
Nel caso in cui, durante la gravidanza, la retroversione dell’utero non si corregge da sola al termine del primo trimestre, il ginecologo con una semplice, indolore e sicura manovra con le dita per via vaginale, sistema l’utero in posizione anteversa, permettendo così il normale e sereno proseguimento della gravidanza.
Parto con utero retroverso
Se sei preoccupata per il parto perché hai l’utero retroverso, continua la lettura e vedrai come la natura ed il corpo della donna siano eccezionali. Man mano che ci si avvicina al parto, il collo dell’utero si mette in posizione centrale, questo perché il legamenti tirano il collo dell’utero per farlo mettere in una posizione, quella centrale appunto, in cui sarà più comodo per il bambino passare attraverso il canale vaginale.
Questa centralizzazione dell’utero avviene sia in caso di utero retroverso che antiverso, chi da dietro e chi da davanti, entrambi si metteranno in posizione centrale. Per il resto il parto con utero retroverso è esattamente lo stesso di chi ha l’utero in pozione classica, e nella stragrande maggioranza dei casi il parto con utero retroverso è un parto naturale e quindi anche la teoria che sostiene che con l’utero retroverso bisogna programmare il cesareo, sta facendo riferimento ad una leggenda metropolitana.
Complicazioni possibili
Esistono delle possibili complicazioni con l’utero retroverso in gravidanza? Si esistono, ma sono complicazioni poco serie e risolvibili senza particolari interventi o manovre. Le complicazioni sono di natura fisica, come ad esempio forti dolori addominali o alla schiena, dolori intensi che tra l’altro chi ha mestruazioni dolorose già conosce benissimo.
Durante la gravidanza le complicazioni possibili di un utero retroverso possono essere la ritenzione acuta dell’urina o l’ incarcerazione dell’utero. Nel caso di ritenzione acuta dell’urina, il collo dell’utero schiaccia vescica ed uretra e l’urina fatica a scendere. Nel caso di incarcerazione dell’utero, se non viene diagnosticata per tempo e non si esegue la manovra di cui abbiamo parlato sopra, potrebbe essere necessario il parto cesareo. Ma sono casi veramente eccezionali e non c’è alcun legame tra utero retroverso e taglio cesareo.
Concludiamo dicendo che l’utero retroverso non è una patologia né una malattia, ma solo una posizione diversa dell’utero che non comporta alcun tipo di problema né per la gravidanza né tanto meno per il parto. Pensare o trasmettere un pensiero del genere vuol dire affermare che le donne bionde partoriscono con parto naturale e quelle more con cesareo…vuol dire cioè fare affermazioni e creare inutili allarmismi che non trovano alcun fondamento scientifico. Quindi in caso di gravidanza con utero retroverso, occorre stare sereni e godersi quei bellissimi 9 mesi, sarà compito del proprio ginecologo ci fiducia controllare la situazione e fare in modo che la gravidanza svolga nel migliore dei modi e con essa il parto.