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Parto prematuro: le cause e i sintomi

Il parto prematuro si verifica quando il bambino nasce tra la 21esima e la 37esima settimana di gestazione: le cause e i sintomi.

In genere, una gravidanza arriva a termine tra la 37esima e la 42esima settimana di gestazione. Quando il parto, invece, avviene tra la 21esima e la 37esima settimana si considera un parto prematuro, mentre se si sfora la 42esima settimana si parla di parto tardivo. Il 10% delle gravidanze si conclude in anticipo e per questo motivo è molto importante conoscere le cause e i sintomi che conducono a tale situazione. Quali sono i sintomi e le cause del parto prematuro?

Parto prematuro: le cause

Attualmente, non è ben chiara la causa precisa che determina il parto prematuro: le evidenze scientifiche, infatti, suggeriscono che dipende da più fattori concomitanti. Inoltre, occorre precisare che alcune nascite pretermine si verificano anche in assenza di tali fattori.

I fattori che possono portare a terminare in anticipo una gravidanza sono diversi e, in particolare, figurano:

  • anomalie uterine;
  • malattie materne, come diabete, ipertensione o gestosi;
  • infezioni materne;
  • gravidanza gemellare;
  • fumo in gravidanza;
  • distacco o rottura della placenta;
  • placenta previa;
  • liquido amniotico in eccesso o scarso;
  • precedenti aborti o parti prematuri;
  • consumo di alcol e droghe durante i nove mesi di gestazione.

Parto prematuro: i sintomi

Un parto prematuro si può riconoscere dai diversi sintomi. Innanzitutto, è importante il fattore tempo: come già detto, infatti, se un parto si verifica tra la 21esima e la 37esima settimana, allora si tratta di una nascita pretermine. I sintomi comuni sia a una gravidanza normale che a una che termina prima sono:

  • aumento della frequenza delle contrazioni;
  • pressione intensa sopra il pube;
  • dolore continuo nella zona lombare;
  • scosse o coliche addominali;
  • aumento e cambio del fluido vaginale;
  • sanguinamento vaginale;
  • rottura della borsa amniotica;
  • espulsione del tappo mucoso;
  • sensazione di agitazione e ansia;
  • brividi e aumento della temperatura corporea.

Naturalmente, i controlli medici regolari diminuiscono le probabilità di avere un parto prematuro. Nonostante ciò, è opportuno sapere come comportarsi in caso di sintomi sospetti. In caso di contrazioni regolari, bisogna stendersi sul lato sinistro del corpo e se entro un’ora non cessano, è opportuno recarsi dal medico. Se si osserva una fuoriuscita di liquido vaginale si deve andare in ospedale, dove il dottore valuterà lo stato del feto ed eventualmente prescriverà dei farmaci per bloccare il travaglio. Infine, è molto importante mantenersi ben idratata, dal momento la disidratazione riduce il volume del sangue e aumenta il livello di ossitocina, l’ormone responsabile delle contrazioni.

I rischi per la mamma e il bambino

Il parto prematuro comporta dei rischi sia per la futura mamma che per il bambino. Per quanto riguarda la donna, i principali fattori riguardano la sua salute, e quindi un possibile aggravamento delle cause che hanno portare a una nascita prima del termine: ipertensione, anemia, diabete, insufficienze cardio-respiratorie, traumi e infezioni uro-ginecologiche. Il bambino, invece, può riportare il mancato completamento della sua formazione fisica, dai ritardi della crescita alla paralisi cerebrale. I rischi più importanti riguardano comunque i bimbi nati prima delle 32 settimane e sotto i 1500 grammi di peso. Infine, la buona notizia è che la mortalità dei bambini prematuri si è abbassata.

Scritto da Francesca Belcastro
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