Quando arriva un bambino una delle maggiori spese è rappresentata dai pannolini. Ma dove vanno buttati esattamente?
I pannolini dove vanno buttati?
Nel momento in cui nasce un bambino, oltre alla gioia che porta in casa, bisogna iniziare a fare i conti con una serie di nuove esigenze e problematiche e tra queste ultime, un aspetto di non poco conto è quello relativo ai rifiuti. Nello specifico, uno degli elementi che incide in misura notevole sulla produzione di rifiuti è rappresentato dai pannolini; soprattutto nei primi periodi il bambino deve essere cambiato più volte al giorno, fino a 8-9 volte, e questo comporta che i rifiuti tendano ad accumularsi in maniera notevole. Nasce quindi il problema di capire dove dovranno essere buttati i pannolini. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
Partiamo innanzitutto dal fatto che in commercio esistono due differenti tipologie di pannolini, quelli biodegradabili e quelli non biodegradabili, anche conosciuti come pannolini usa e getta. Partiamo ad analizzare subito questa tipologia di pannolini per bambini.
I pannolini non biodegradabili sono rappresentati dai classici prodotti che si trovano negli scaffali dei supermercati e rappresenta un rifiuto di difficile smaltimento.
Questa difficoltà è dovuta alla particolare realizzazione di questi pannolini che è composto per circa la metà da polpa di legno e per la restante parte da derivati del petrolio che sono difficilmente riciclabili.
Ciononostante, si tratta di un prodotto che viene preferito dalla maggior parte delle famiglie grazie alla estrema praticità di utilizzo. Non essendo riutilizzabili, comportano di conseguenza il problema di comprendere bene dove devono essere smaltiti; soprattutto quando si cambia frequentemente il bambino, tenere all’interno della pattumiera molti pannolini può comportare il problema ulteriore dei cattivi odori.
Diversamente i pannolini biodegradabili rappresentano una soluzione moderna, che strizza l’occhio all’ambiente e che presentano una particolare composizione sensibilmente diversa rispetto a quella dei pannolini non biodegradabili. Questi ultimi infatti risultano realizzati con fibre naturali e vegetali che assicurano uno smaltimento molto rapido e pertanto presentano minori difficoltà nel poter essere smaltiti.
A questo punto dobbiamo rispondere all’interrogativo più importante che riguarda la corretta collocazione e smaltimento dei pannolini.
I pannolini non biodegradabili possono essere tranquillamente smaltiti all’interno della spazzatura indifferenziata: un particolare curioso riguarda il fatto che questo tipo di pannolini una volta compattato in discarico può resistere fino a 500 anni prima di essere completamente smaltito.
I pannolini biodegradabili, come accennato in precedenza, non presentano invece difficoltà circa lo smaltimento in quanto in virtù della loro particolare composizione possono essere smaltiti all’interno del contenitore dell’umido ( Verifica nel tuo comune se è possibile in base al sistema di smaltimento dei rifiuti).
Queste sono ovviamente delle indicazioni di massima in quanto ogni singolo ente locale prevede delle regole di smaltimento differenti per cui è opportuno prenderne visione per evitare di commettere degli errori.
Uno studio condotto recentemente ha evidenziato come il cambio dei pannolini effettuato in maniera regolare per un periodo di due anni, comporti un consumo di circa 4500 pannolini che corrispondono a una tonnellata di rifiuti. Per cercare di tenere questo tipo di rifiuto separato rispetto agli altri contenitori presenti in casa e, soprattutto per evitare che si sentano cattivi odori, si può utilizzare il mangiapannolini, conosciuto anche con il simpatico nome di “maialino“. Si tratta di un contenitore chiuso ermeticamente all’interno del quale dovranno essere riposti i pannolini ogni volta che si effettua un cambio; in tal modo si riusciranno a raggiungere i due obiettivi sopra indicati senza alcuna difficoltà.