Non tutte le pancere sono uguali e non tutte le neo mamme sono uguali. Ecco alcuni consigli per acquistare la pancera post parto migliore.
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La pancera post parto non è obbligatoria. Il suo utilizzo deve essere attentamente vagliato dalla neo mamma, con il supporto del ginecologo o ostetrica di fiducia. Detto questo, non tutte le pancere sono uguali, e non tutte le neo mamme sono uguali. Molto dipende dalla tipologia di parto – naturale oppure cesareo – e molto dipende dallo stile di vita della neo mamma. Ecco una mini guida per l’acquisto della pancera migliore.
Un premessa doverosa: non esiste la migliore panciera in assoluto, ma esiste la panciera migliore per la singola neo mamma, ammesso che questa voglia indossarla. Oggi infatti in commercio esistono numerosi modelli di panciera, diversi a seconda della forma, della struttura, del disegno, dei tessuti, dei colori, e del prezzo. Alcuni modelli sono particolarmente rigidi – e si adattano alle esigenze di quelle che mamme che, pur soffrendo un po’ di più, vogliono subito rientrare nella taglia originaria – altri sono più leggeri e ricordano la struttura di uno slip alto. In questo caso, non sostengono molto, ma sono un utile supporto comunque. A seconda delle preferenze della neo mamma e dei consigli del ginecologo, si potrà scegliere il modello più adatto. Quanto alla taglia, basta prendere la stessa di prima di essere incinta. Poiché la maggior parte delle panciere in commercio sono regolabili man mano che la pancia tornerà come prima, non occorre prenderne di diverse taglie, ma ne basta una per tutto il periodo in cui si indosserà la panciera. Periodo che, ricordiamo fin da ora, anche se se ne dirà meglio in seguito, non deve essere eccessivamente lungo, altrimenti si rischia un effetto controproducente.
Va detto fin da subito che la pancera non è adatta – per lo meno in prima battuta – alle mamme che hanno subito un parto cesareo. Per loro è consigliata la fascia che, rispetto alle pancere, sono concettualmente diverse: non hanno nulla a che vedere con la classica forma di slip, e pertanto interferiscono meno con le suture chirurgiche. In ogni caso, occorre sempre fare attenzione nell’indossarle. Anche le fasce garantiscono sostegno alla zona lombare e alla fascia addominale, particolarmente provata per le mamme che hanno subito il taglio cesareo. Poiché la fascia è decisamente più scomoda da indossare rispetto alla guaina, una volta che il taglio sarà rimarginato, si può pensare di passare alla pancera, più pratica e più comoda da usare sotto i vestiti. Anche in questo caso, prima del passaggio, si consiglia di consultare il proprio ginecologo.
Per scegliere la pancera post parto, è buona norma sentire il parere del proprio ginecologo: saprà indicare i modelli migliori, e terrà in considerazione anche le eventuali patologie delle mamme. Infatti, non tutte le donne dovrebbero indossare la pancera post parto: per esempio è molto sconsigliata a coloro che sono predisposte all’incontinenza urinaria. Come di diceva, la pancera post parto risulta in generale utile per dare sollievo ai muscoli della schiena: in tal caso è bene sceglierne un modello capace di sostenere, senza costringere. Per alcune donne, infatti, la costrizione tipica di questi indumenti, può risultare particolarmente fastidiosa: in tal caso, per sostenere un minimo la schiena, si potranno utilizzare anche modelli molto leggeri, che non stringano, costringano, soffochino. Quando alla ridefinizione delle forme, nessun modello fa il miracolo: per quello occorre tempo e pazienza.
In ogni caso, per scegliere la pancera esistono alcuni criteri che è bene tenere in debita considerazione. Il primo riguarda il tessuto, che dovrebbe essere anallergico, così da prevenire eventuali eruzioni cutanee, e microporoso, per permettere alla pelle di respirare. Tale indicazione è perentoria in caso di taglio cesareo: occorre tenere presente la presenza della ferita. Un altro aspetto che è bene considerare riguarda la presenza o meno di alette laterali: le pancere dotate di alette, infatti, consentono di essere regolate man mano che si dimagrisce. Un ulteriore aspetto è l’elasticità: più è elastica (ma non esageratamente costrittiva) più sostiene.
Come si diceva, vi sono numerosi modelli in commercio, e descriverli tutti non sarebbe possibile. A titolo di esempio, una guaina post parto dotata di alette è quella di Gios, così come quella di Chicco.
Una soluzione pratica, leggera ed economica è invece quella offerta dagli slip RelaxMaternity 5200 di GT Calze: il cotone traspirante, la rende particolarmente idonea per quelle mamme che partoriscono nei mesi più caldi. Altrettanto leggera ed economica (meno di 20 euro) è la pancera in microfibra di Pompea. Come esempio di fascia post operatoria (dunque post cesareo) si riporta l’esempio della guaina di Chicco o della guaina di Anita, linea Maternity-Care. In questi casi, si tratta di un concetto diverso rispetto a quello della pancera/slip: tali guaine sono infatti contraddistinte da elasticità longitudinale e stabilità trasversale, da un’elevata percentuale di cotone (per via delle ferite), e dalla chiusura a strappo.
Parecchi modelli presentano sui lati delle alette regolabili con il velcro: in questo modo, man mano che la pancia diminuisce, la neo mamma potrà regolare la taglia della pancera. Vi sono poi alcune paniere che presentano un inserto frontale rinforzato: probabilmente l’effetto è più mirato, ma bisogna essere disposte a soffrire un po’. A fare da contraltare a queste pancere rinforzate, vi sono altre molto leggere, che ricordano gli slip alti. Sono senz’altro meno efficaci, ma comunque aiutano a supportare, senza costringere. Come si accennava, accanto alla guaina, ci sono le cosiddette fasce post parto.
Il consiglio è di indossarla per una decina di giorni dopo il parto e solo quando si sta in piedi, quando si cammina: non bisogna mai indossarla quando si sta a letto, dunque va sempre tolta prima di andare a dormire o prima di riposare. Dopo i primi dieci giorni va abbandonata: un eccessivo utilizzo potrebbe impedire ai muscoli addominali di ri-iniziare a lavorare in maniera corretta. Mentre, proprio in quei primi dieci giorni, può essere utile a compensare le alterazioni posturali a carico della colonna e tipiche del post gestazione. Dunque, più che a far rientrare la pancia, la pancera è più utile a prevenire il mal di schiena e ad aiutare la neo mamma ad assumere nuovamente una postura corretta.
In ogni caso, ripetiamolo: l’utilizzo della pancera non va abusato e non va protratto nel tempo; dopo dieci giorni, occorre toglierla. E’ il momento di riprendere la propria vita, a meno che non si sia avuto un parto particolarmente difficile oppure un taglio cesareo. In tal caso, la calma è indispensabile. In tutti i casi, comunque, è sempre bene far valutare i tempi di ripresa al ginecologo di fiducia: sarà lui a raccomandare che cosa fare.
Nel caso di post cesareo, non bisogna parlare di panciera, ma di fascia. Esistono in commercio le cosiddette fasce post parto, consigliate soprattutto subito dopo il parto cesareo. Le fasce, rispetto alle pancere, sono concettualmente diverse: non hanno nulla a che vedere con la classica forma di slip, e pertanto interferiscono meno con le suture chirurgiche. In ogni caso, occorre sempre fare attenzione nell’indossarle. Anche le fasce garantiscono sostegno alla zona lombare, e alla fascia addominale, particolarmente provata per le mamme che hanno subito il taglio cesareo.
Basti pensare che molte neo mamme, dopo il parto cesareo, non riescono ad alzarsi dal letto se non supportate dalla fascia. Poiché la fascia è decisamente più scomoda da indossare rispetto alla guaina, una volta che il taglio sarà rimarginato, si può pensare di passare alla pancera, più pratica e più comoda da usare sotto i vestiti. Anche in questo caso, prima del passaggio, si consiglia di consultare il proprio ginecologo.