Cosa succede durante l'ottavo mese di gravidanza? Cosa avviene al corpo della donna e al piccolo che sta crescendo? Ecco tutte le informazioni utili.
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Il terzo trimestre di gravidanza è quello in cui le emozioni si fanno ancora più intense. Non solo emozioni, ma anche paure e timori, dal momento che la data del parto è sempre più vicina. In attesa del lietissimo evento, come affrontare l’ottavo mese di gravidanza?
Una donna incinta entra nell’ottavo mese di gravidanza quando raggiunge le 30 settimane e 5 giorni. Durante questo periodo il bambino sceglie la posizione per nascere, normalmente con la testa verso il basso. Inoltre, l’utero è aumentato di almeno 10 volte e quindi si prova una strana sensazione all’altezza dei polmoni, come se fossero compressi. L’ottavo mese termina poi a 35 settimane esatte e non è raro che la donna avverta delle contrazioni, ma naturalmente questo non significa assolutamente che il parto sia prossimo.
A partire da questo mese, si possono notare alcuni cambiamenti particolari nel corpo della donna. Infatti:
Durante l’ottavo mese, l’aspetto più importante riguarda la crescita dei polmoni del bambino. Il parto è vicino e quindi è molto importante che il piccolo riesca a respirare da solo una volta venuto al mondo. Infatti, in caso di parto prematuro, l’insufficienza respiratoria è la complicanza più frequente. Oltre ai polmoni, naturalmente, continua anche la crescita cerebrale. Il bambino, durante queste settimane, si fa sentire forte e chiaro dall’interno. A tal proposito, gli specialisti dicono che i movimenti nelle 24 ore devono essere almeno 10 per essere sicuri che tutto vada per il meglio.
Quando comincia l’ottavo mese di gravidanza, la futura mamma ha diritto a usufruire di 5 mesi di maternità (2 precedenti la data del parto e 3 successivi). Nel caso in cui il bambino nasca anticipatamente, i giorni di maternità non effettuati vengono poi aggiunti ai 3 mesi successivi. Nel caso contrario, invece, se il bambino nasce dopo la data prevista i mesi di maternità post parto rimangono invariati. Inoltre, se non vi sono rischi, la futura mamma può richiedere la flessibilità della maternità. Infatti, si può richiedere di continuare a lavorare durante l’ottavo mese e di prolungare il congedo di maternità dopo il parto per il numero di giorni in cui si ha lavorato. La possibilità di spostare il congedo di maternità parzialmente o interamente a dopo il parto è subordinato al parere favorevole del medico specialista del Servizio Sanitario Nazionale e del medico competente alla prevenzione e alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, i quali devono attestare che la scelta operata dalla futura madre non pregiudichi la sua salute e quella del nascituro. Tra la 30esima e la 32esima settimana di gravidanza vengono effettuate le ultime ecografie prima del parto, utili per verificare la crescita del bambino. A partire dalla 32esima settima, è possibile sottoporsi alla flussimetria fetale, esame simile all’ecografia, che permette di verificare che la circolazione del sangue del feto sia nella norma.
Nel corso di queste settimane, infine, si prepara la valigia per l’ospedale e la mamma comincia a pensare seriamente al parto.